Bufera a Portici, assessore insulta una professoressa che ha criticato l’amministrazione: “Acida tardona”

Insulti dell'assessore Giovanni Iacone del Comune di Portici


Giovanni Iacone, assessore del Comune di Portici, ha definito “acida tardona” la professoressa Gelsomina Russo. Mina Russo, stimata insegnante di filosofia e collaboratrice del blog cittadino Portici Futura. Un insulto giunto attraverso un commento scritto su Facebook.

La professoressa, circa la riapertura del Parco a Mare, aveva affermato che è “tutta fuffa”. Una critica alla quale l’assessore Iacone ha risposto così: “Tutti quelli che si sentono portatori della “Verità” sono sempre degli sciocchi presuntuosi incapaci di rappresentare alcunché. Tu poi non sei nemmeno originale. Usi le parole di una canzone di Caterina Caselli come un’acida tardona”. Consultando il vocabolario Treccani leggiamo questa definizione di tardone: “Persona lenta e pigra, specificamente d’ingegno”.

Le opposizioni chiedono le dimissioni

Ad un giudizio duro si può certamente controbattere con una risposta altrettanto dura, ammesso di restare nell’ambito del dibattito civile. In questo caso, tuttavia, probabilmente si è andato oltre scegliendo di intraprendere la strada delle offese personali. L’assessore, in tal modo, oltre a evidenziare una certa suscettibilità ha anche completamente omesso di rispondere nel merito.

Per tale episodio Mina Russo e Portici Futura hanno espresso la volontà di voler querelare Iacone. Al tempo stesso le opposizioni sono insorte, chiedendo le dimissioni dell’assessore e l’intervento del sindaco Cuomo.

Le reazioni

Il deputato porticese Alessandro Caramiello ha apostrofato quale “vergogna” ciò che è successo, chiedendo le dimissioni di Iacone. Ha aggiunto inoltre: “Dare della tardona ad una persona è grave, perché attribuisce un’accezione negativa a chi soffre di un ritardo di comprensione e di azione. Se a farlo è un esponente istituzionale, è ancor più grave. Questi comportamenti sono inaccettabili in una società civile, e soprattutto in un contesto istituzionale che dovrebbe promuovere il rispetto, l’inclusione e la dignità di ogni individuo […]. È fondamentale che le istituzioni si facciano portatrici di un messaggio chiaro: la dignità di ogni singolo individuo deve essere tutelata e rispettata, senza alcuna forma di violenza verbale o discriminatoria. Sarebbe, infine, auspicabile, il ritiro immediato della delega di assessore a Giovanni Iacone, affinché possa assumersi la responsabilità delle proprie azioni e dimostrare un reale impegno nel rispetto dei valori fondamentali di civiltà e inclusione”.

Cristian De Luca, referente giovani del Movimento 5 Stelle ha espresso solidarietà e ricordato un episodio analogo capitato alla consigliera pentastellata: “La violenza verbale è un atto di aggressione brutale e inaccettabile che può distruggere la fiducia, la dignità delle persone. Non possiamo più giustificare questo tipo di comportamento sempre più diffuso e utilizzato da parte dell’Amministrazione Porticese, n’è stata vittima anche la nostra consigliera comunale Iolanda Meglio un anno fa”.

Martina Lago di Forza Italia ha scritto: “Non si può restare in silenzio. Quanto accaduto sui social è grave. Un rappresentante delle istituzioni non può permettersi di utilizzare termini offensivi e nei confronti di una donna, per giunta una professionista stimata come Gelsomina Russo. Le parole dell’assessore Iacone non sono semplicemente “una caduta di stile”: sono l’ennesima dimostrazione di quanto ancora la politica possa diventare luogo di prevaricazione, di attacchi personali, e non di confronto civile. Chi ricopre incarichi pubblici ha il dovere di dare l’esempio. Di rispettare tutte e tutti, anche e soprattutto quando si hanno opinioni diverse. A Gelsomina Russo va la mia piena solidarietà. A chi oggi giustifica o minimizza, ricordo che non esistono contesti in cui l’insulto è accettabile. Non esiste ironia che possa coprire una parola sbagliata. Il rispetto non è un optional. Portici merita una classe dirigente che conosca il peso delle parole e il valore della dignità altrui”.

Questo l’intervento di Fratelli d’Italia Portici: “Piena solidarietà alla docente Porticese Mina Russo per gli attacchi personali subiti dall’assessore ai lavori pubblici. Fa male leggere questi insulti da parte di un assessore della sinistra democratica e a seguito di una semplice polemica politica in merito a delle difficoltà evinte al parco al mare. Il dibattito politico deve sempre tenersi sui limiti dell’educazione e del buonsenso com’è sempre stato anche con noi, ma purtroppo questo assessore si è sempre contraddistinto per modi che non fanno sicuramente di lui un signore… A questi insulti corrisponderanno conseguenze? Il sindaco valutasse di cambiare il suo assessore”.

Nicholas Esposito della Lega ha invece dichiarato: “Esprimo la mia più profonda solidarietà alla professoressa Gelsomina Russo, stimata professionista porticese, oggetto di un inqualificabile attacco sessista da parte dell’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Portici, Giovanni Iacone. Definire pubblicamente una donna con termini offensivi e denigratori non solo è moralmente riprovevole, ma rappresenta un grave atto di diffamazione, tanto più se proveniente da un rappresentante delle istituzioni. Tali comportamenti ledono la dignità della persona e minano la fiducia dei cittadini nelle istituzioni che dovrebbero rappresentarli con rispetto e integrità. La politica deve essere esempio di civiltà e rispetto, non terreno di insulti e discriminazioni. È inaccettabile che nel 2025 si debba ancora assistere a episodi di sessismo istituzionale. Chiediamo pertanto le immediate dimissioni dell’assessore Iacone, ritenendolo non più idoneo a ricoprire un ruolo pubblico. Invitiamo inoltre tutte le forze politiche, indipendentemente dall’appartenenza, a condannare fermamente questo episodio e a promuovere una cultura del rispetto e dell’uguaglianza”.

La risposta di Iacone alle accuse

Alle accuse l’assessore Iacone ha risposto nel seguente modo: “Una volta fui denunciato per diffamazione per aver definito fascista un noto fascista. Il processo durò 8 anni e fui assolto. Ora una gentildonna e una prestigiosa testata giornalistica mi preannunciano una denuncia. Considerando la mia età li ringrazio per l’augurio di lunga vita”.


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