Campi Flegrei: 500mila persone da evacuare in caso di eruzione (improbabile)

Piano evacuazione dei Campi Flegrei


Mezzo milione di abitanti e sette comuni coinvolti nello scenario – improbabile – di una eruzione dei Campi Flegrei. Sono numeri dati da Italo Giulivo, direttore generale dei lavori pubblici e protezione civile della Regione Campania, in un’audizione presso la commissione Ambiente della Camera dei Deputati.

Eruzione Campi Flegrei: 500mila persone da evacuare

“Il decreto legge Campi Flegrei accompagna nel suo lavoro la Regione Campania, che ha già realizzato uno scenario possibile per l’area in caso di fenomeni eruttivi. Questo scenario coinvolge sette comuni, alcuni integralmente, altri parzialmente, che sarebbero interessati da un flusso piroclastico, cioè da nube ardente che creerebbe condizioni tali da risultare incompatibili con la vita umana” – ha detto Italo Giulivo.

La maggiore difficoltà è ovviamente quella di sgomberare la zona rossa, dove vivono ben 500mila persone: “Si agirebbe sia in modalità autonoma per chi ha una seconda casa lontana dalla zona rossa, sia in modalità assistita – continua – Le persone si raccoglierebbero nelle aree di attesa, dove troverebbero i mezzi del sistema di mobilità che li accompagnerebbero presso le aree di incontro, già poste lontane dalla zona di pericolo, e di qui verso le aree di accoglienza, presso i comuni delle regioni con le quali sono stati siglati appositi gemellaggi”.

Anche la zona gialla potrebbe essere sgomberata

“Il sistema non può dirci quando avverrà il ritorno delle popolazioni nelle aree interessate dall’eruzione, e uno spostamento tanto massiccio in Campania comporterebbe per aree con popolazioni ridotte una difficoltà nel poter garantire i servizi essenziali (scuole, ospedali, servizi al cittadino) per un tempo comunque lungo. In Campania saranno dislocati i residenti della zona gialla, quella interessata dall’accumulo di ceneri, a seconda della direzione dei venti. Anche queste persone dovranno andare via, perché è stato stabilito che un accumulo di oltre 50 centimetri di ceneri su tetti può provare il collasso delle strutture più fragili”.

Un’eruzione è improbabile: non c’è risalita di magma

L’INGV, ad ogni modo, rassicura ribadendo che in questo momento non vi è una risalita di magma al di sotto dei Campi Flegrei, per cui uno scenario eruttivo è altamente improbabile. Si tratta comunque di un territorio notoriamente attivo vulcanicamente, per cui la cittadinanza sa bene di dover fare i conti con i movimenti della terra. Qualsiasi variazione nei livelli di allerta verrà tempestivamente comunicato.


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