Fondi PNRR per riforestare 200 ettari sul Vesuvio, a 6 anni dal grande incendio del 2017

Aree boschive del Vesuvio dopo l'incendio del 2017


Nei giorni in cui ricorrono i 6 anni dall’incendio nel Parco Nazionale del Vesuvio, che nel 2017 distrusse 2.000 ettari di vegetazione , il M5S di Torre del Greco porta a casa un importante risultato: intercettare fondi PNRR per mettere a dimora oltre 200.000 piante.

Fondi PNRR per riforestare il Vesuvio dopo l’incendio di 6 anni fa

“In questi pochi giorni siamo riusciti ad intercettare il primo bando con i primi fondi per avviare la transizione ecologica che ci immaginiamo per la città che tornerà ad essere protagonista e ad avere un ruolo centrale nell’ambito dei comuni compresi nel Parco Nazionale del Vesuvio“. E’ quanto comunica l’assessore Laura Vitiello del comune di Torre del Greco, in quota M5S. Nonostante le difficoltà di una macchina comunale in affanno, il “bottino” portato a casa per rivalorizzare le aree verdi è di tutto rispetto: 213 ettari di aree di notevole interesse paesaggistico ed ambientale site all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio saranno interessate dalla riforestazione con una densità di circa 1000 piante per ettaro, nel rispetto del regime vincolistico dell’Ente Parco.

Interventi per oltre 200 ettari, 200.000 piante nelle zone distrutte dagli incendi del 2017

“Grazie alla rete del M5S, al prezioso supporto di Luigi Gallo, all’impegno e l’abnegazione della Dirigente e del Funzionario di Settore, all’interesse del consigliere Mirko Gallo abbiamo partecipato all’avviso di manifestazione di interesse rivolto ai Comuni di Città Metropolitana per la presentazione di interventi di riforestazione finanziati nell’ambito del PNRR”. Le aree interessate dalla riforestazione sono in gran parte quelle percorse dai gravissimi incendi dell’estate 2017. La notizia arriva proprio quando ricorrono i 6 anni da quei tragici giorni, le cui immagini sono ancora impresse nella memoria di chi ha combattuto in prima linea contro il fuoco e non solo.

Si tratta di un vero contrasto all’inquinamento atmosferico ed al cambiamento climatico” – sottolinea l’assessore – “Con gli ulteriori benefici del consolidamento dei terreni e della significativa riduzione del rischio idrogeologico, preservando la biodiversità vegetale ed animale“. Interventi attesi da tanti residenti delle zone alte della città, che hanno visto andare letteralmente in fumo nel giro di pochi giorni il loro habitat naturale quotidiano, ritrovandosi un paesaggio quasi spettrale fatto di cenere e vegetazione carbonizzata.

 


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