Dai caroselli per un gol alla retrocessione in 361 giorni: Dov’è finita “la mano di Dia”?


La Salernitana ieri sera è retrocessa matematicamente in Serie B con 5 giornate d’anticipo. Un vero e proprio suicidio sportivo, quello del club di Danilo Iervolino. Il patron granata, inserito recentemente nella elitaria lista degli uomini più ricchi d’Italia – 1 miliardo di patrimonio netto – dalla rivista specializzata Forbes, nonostante gli ingenti investimenti non è riuscito ad evitare la catastrofe.

Dai caroselli per un gol alla retrocessione in 361 giorni: Dov’è finita “la mano di Dia”?

Di fede napoletana, il proprietario dell’Università telematica Pegaso, ha provato davvero di tutto per supportare una squadra che non è mai apparsa focalizzata sull’obiettivo. Quattro allenatori (Paulo Sousa, Filippo InzaghiFabio Liverani Stefano Colantuono) e la cifra record di 33 acquisti – tra prestiti riscattati, titoli gratuiti e fine comproprietà – non sono evidentemente bastati.

E così, con l’imbarazzante bottino di 15 punti conquistati in 34 partite, la Salernitana torna in cadetteria, dove incontrerà la neopromossa Juve Stabia con cui potrà dare vita ad infuocati derby.

Fa strano pensare che il 30 aprile 2023, solo 361 giorni fa, a Salerno bastò il gol di Dia allo stadio Maradona, che ritardò lo scudetto del Napoli di ben 4 giorni, a far apparire striscioni tra i balconi mentre le auto sfrecciavano festanti per le strade. Il calcio, come la vita, rimane una ruota che gira. Inesorabile. Come quel 4 maggio 2023, come il 26 aprile 2024.


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