Immacolata, l’omaggio dei Cantieri Palomba per il carro a forma di imbarcazione

L'Immacolata in zona porto, sullo sfondo i Cantieri Palomba


Tra le varie soste del carro dell’Immacolata a Torre del Greco anche quest’anno è stato rispettato l’appuntamento con i Cantieri navali Palomba, storica azienda cittadina con due secoli di attività alle spalle: le maestranze hanno salutato il carro al passaggio con il tradizionale suono di tromba navale.

I Cantieri navali Palomba salutano l’Immacolata

Il carro trionfale dell’Immacolata giungeva dalla parte alta di via Calastro in direzione del porto di Torre del Greco, quando il suono di una tromba da nave ha attirato l’attenzione delle migliaia di persone che stavano seguendo la processione dell’8 dicembre. Era il segnale di un ormai tradizionale saluto che la Madonna cara ai torresi stava per arrivare: l’omaggio sonoro proveniva dai Cantieri navali Palomba, storica realtà di costruzione, manutenzione e rimessaggio navale tra le più antiche della città del corallo.

La storia dei Cantieri Palomba nasce due secoli fa come costruttori di imbarcazioni, i famosi maestri d’ascia: a dare il via alla dinastia fu il capostipite Giuseppe Palomba che realizzò i primi pescherecci per la pesca oggi denominata a strascico e ciancialo e le prime famose coralline ed imbarcazioni per la pesca delle spugne. L’attività cantieristica si è poi tramandata di padre in figlio fino ai giorni nostri, preservando non soltanto la proprietà e le attività direttive ma le stesse maestranze, tutti figli di ex dipendenti.

Il carro dell’Immacolata è una “nave” spirituale

Un momento che si ripete ogni anno, al passaggio del carro, ma che in questo 2023 assume una suggestione particolare poiché la struttura che ha portato in trionfo l’Immacolata per le vie cittadine è stata concepita e realizzata per richiamare l’idea di un’imbarcazione: un ideale vascello con il quale la Madonna solca le acque ed accompagna i suoi fedeli, ma anche un’imbarcazione che nel giorno di festa si è fatta spazio in un mare di folla scesa in strada per celebrare la sua protettrice.

“Siamo orgogliosi del carro di quest’anno che ci riguarda in pieno – ha affermato Giuseppe Borriello, oggi al timone dell’azienda di famiglia – ed orgogliosi di questa storica sosta per benedire la nostra famiglia e le nostre maestranze che è ormai difficile trovare”. Un saluto che per esteso arriva a tutto il mondo della cantieristica torrese con il suono di tromba che parte da una nave reale per salutare una “nave spirituale” come il carro dell’Immacolata.


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