Pace in Palestina, presidio a Torre del Greco per dire no al genocidio

Presidio pro Palestina a piazza Santa Croce, Torre del Greco


Un presidio per la pace in Palestina e per sensibilizzare, anche in provincia, sulla strage di civili che si sta compiendo in Medioriente: l’appuntamento è per domenica 11 febbraio 2024 nella centralissima piazza Santa Croce.

Pace in Palestina, presidio a Torre del Greco

L’obiettivo è tenere accesi i riflettori anche nei piccoli centri, accendendo le coscienze su ciò che sta accadendo al popolo palestinese. Dopo la manifestazione prevista per il 27 gennaio, poi annullata dopo il monito del Viminale, a Torre del Greco si riprova a portare in piazza la questione mediorientale per far sentire la voce di chi non ci sta al governo nazionale, ma anche per fare informazione sull’argomento fuori dai canali mainstream.

Stesso posto, piazza Santa Croce: stavolta a chiamare a raccolta per la pace sono le realtà presenti in città di Potere al Popolo, Alternativa Civica Popolare, Cambiare Rotta, USB, Osa e CPO. Domenica 11 febbraio alle ore 10:30, quindi, nella centralissima piazza della città del corallo ci sarà il presidio per “la Pace e la Palestina”.

“Basta sostegno militare e spazio alla diplomazia”

“Il nostro intento è quello di informare le persone dei numeri, spaventosi, che sta producendo l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza tra le vittime civili palestinesi”, spiega il comitato organizzatore. Una protesta che parte da ciò che sta dominando le cronache per estendersi a tutti i conflitti che attualmente interessano lo scenario internazionale, richiamando ai principi costituzionali che imporrebbero – il condizionale è d’obbligo – il ripudio della guerra per risolvere le controversie.

Un grido popolare che, secondo gli organizzatori, non può partire esclusivamente dalle grandi città: “Crediamo che la presenza nelle piazze da parte dei cittadini sia l’unico modo per fare pressioni sul nostro Governo affinché revochi il sostegno militare ad Israele, smetta l’invio di armi all’Ucraina e si schieri e si impegni per soluzioni diplomatiche ai conflitti in atto”.

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