Torre, una lapide per le vittime della Moby Prince. La rabbia dei genitori: “Fu omicidio di Stato”
Apr 10, 2025 - Giuseppe Mennella
Una lapide per le vittime torresi della Moby Prince a via Calastro
Le vittime torresi della Moby Prince su una lapide di fronte al mare, il loro nome nella pietra lavica, per sempre: la cerimonia questa mattina, 10 aprile, nel 34esimo anniversario della strage.
Una lapide per i figli di Torre morti sulla Moby Prince
Una targa in pietra lavica, affacciata sul mare: proprio quel mare che ha dato e tolto tanto, addirittura la vita a cinque figli di Torre del Greco.
Qui, sul belvedere di via Calastro, è stata scoperta una lapide in memoria dei giovani torresi morti nella strage della Moby Prince, il traghetto che il 10 aprile 1991 prese fuoco al largo del porto di Livorno dopo lo scontro con la petroliera Agip Abruzzo, provocando la morte di 140 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio.
Il testo della lapide
“Ad imperitura memoria delle vittime della strage della Moby Prince, il Comune di Torre del Greco ricorda i suoi concittadini: Ciro Cirillo, Domenico Cervini, Ciro Frulio, Vincenzo Paino, Ciro Vitiello” – recita la targa, scoperta oggi, nel 34esimo anniversario della tragedia, dal sindaco Luigi Mennella insieme all’assessore Laura Vitiello.
Un gesto atteso da anni dai familiari, un simbolo concreto per una ferita ancora aperta nella comunità. “Abbiamo scelto questo luogo simbolico, a ridosso del porto, per ricordare i nostri concittadini caduti mentre svolgevano il loro lavoro”, ha detto il primo cittadino.
L’On. Fede: “Dare giustizia a 140 vittime”
Prima della cerimonia, nella chiesa di Portosalvo si è tenuta una messa in suffragio, seguita da un corteo fino al molo di levante, dove sono state lanciate in mare rose rosse in memoria delle vittime. Alla commemorazione ha preso parte anche il deputato M5S Giorgio Fede, vicepresidente della commissione parlamentare d’inchiesta: “Siamo alla terza commissione. Le verità già emerse sono importanti, ma dobbiamo continuare per dare giustizia alle 140 vittime. Non sarà facile, ma non ci fermeremo”.
Presente anche la vicepresidente del consiglio regionale, Loredana Raia: “Da genitore comprendo quel dolore. La Moby Prince, come il Ponte Morandi, ci lega al lutto nazionale e alla richiesta di verità”.
Raffaele perse suo figlio di 25 anni: “Fu omicidio di Stato”
Tra i momenti più toccanti, l’intervento di Raffaele Cirillo, padre del giovane Ciro, morto a soli 25 anni: “Vorrei solo vedere, prima di morire, i responsabili messi in galera. Questo è un omicidio di Stato. Ci hanno riportato i nostri figli in una bara, bruciati”.
“Questa non è democrazia, ma una ‘democratura’ – continua Raffaele non trattenendo la commozione – Ci hanno tolto la verità e la giustizia, ma noi non ci arrendiamo. A Livorno, l’allora Presidente Cossiga disse che questa strage non avrebbe mai avuto verità, e così è stato finora. Ringrazio chi ha reso possibile questa lapide: era dovuta, ai nostri martiri e all’intera città”. Una memoria che oggi, finalmente, trova voce e volto e fissa quei nomi nella pietra. Ma che chiede ancora giustizia.