Mac3, inaugurato il Museo virtuale del Corallo, ma per visitarlo bisogna ancora attendere: il motivo
Ott 14, 2025 - Enza Gallo
Trasformare l’arte in un onda sonora? Mac³, Museo d’Arte Corallo-Cammeo-Città, inaugurato il 13 ottobre a Torre del Greco è un nuovo spazio culturale di diffusione e inclusione.

Al taglio del nastro ha fatto seguito una visita in anteprima alla presenza di autorità politiche, civili, rappresentanti del mondo della scuola e dell’associazionismo torrese.
L’inaugurazione del Museo Mac³
Mac³ richiama il Mach: la definizione per indicare un oggetto che si muove esattamente alla velocità del suono. Nasce per mettere in risalto una delle peculiarità di Torre del Greco: l’artigianato del corallo e del cammeo, con l’obiettivo di valorizzare il territorio.

All’inaugurazione del 13 ottobre hanno preso parte il sindaco di Torre Del Greco Luigi Mennella, la progettista Ornella Silvietti, l’architetto Antonio Sarnello, la vicepresidente del consiglio regionale Loredana Raia, l’eurodeputato Lello Topo, l’onorevole Arturo Scotto, l’assessore del turismo della Regione Campania Felice Casucci, il presidente del consiglio comunale Gaetano Frulio, il presidente di Assocoral Vincenzo Aucella e numerosi assessori e consiglieri comunali di Torre del greco, assieme a dirigenti scolastici e rappresentanti di associazioni cittadine.
Il museo pervasivo: la storia incontra la tecnologia
Il museo definito “pervasivo“, concepito per dialogare con il territorio e con il mondo, non si limita solo a diventare un punto turistico ma a valorizzare gli artigiani che hanno reso famosa la città, e a lasciare un’ eredità attraverso la storia ai giovani e alle scuole.

Due linguaggi, quindi: la storia della tradizione artigiana e l’innovazione degli strumenti digitali che offrono un’esperienza totalmente differente del gioiello, vissuto nella sua evoluzione storica, nella sua lavorazione e nei racconti dei protagonisti tra touch screen e visori a realtà aumentata.
Con l’inagurazione del Museo Mac³ la città di Torre del Greco, conferma l’impegno per salvaguardare la creatività e la tradizione campana. Il progetto nato con il programma PICS– Programmi Integrati Città Sostenibile, in sinergia con le istituzioni, rappresenta un ponte tra passato e futuro sottolineando l’importanza della conservazione della memoria culturale e storica della città.
La struttura di Mac³: sette sezioni per il museo
Mac³si basa su tecnologie immersive e pervasive che permettono un’esperienza multisensoriale e interattiva: dalle proiezioni a 360 gradi ai visori VR. Il percorso museale si articola in sette sezioni tematiche tra quelle che una volta erano le celle dei frati francescani nell’ex convento della Santissima Trinità.

Raccontano la storia del corallo e del cameo partendo dalla mitologia e la storia di civiltà antiche, dalla tradizione artigiana locale alla sua diffusione globale fino ad arrivare alle prospettive future. Presente all’interno del museo anche una sala polivalente che ospiterà workshop, laboratori e incontri, coinvolgendo scuole imprese e associazioni.
Il museo sorge nei locali di quello che una volta è stato luogo di preghiera e poi orfanotrofio e non a caso sarà interconnesso con altre strutture, per ribadire l’idea di collaborazione e valorizzare l’intero sito religioso.

Prevista, infatti, una prosecuzione dei lavori nelle altre aree del complesso per espandere l’esposizione da virtuale a fisica, offrendo spazio a collezioni cittadine non solo legate alla lavorazione del corallo ma anche a quelle presepiali, ad un museo civico della storia, oltre a spazi che potranno essere assegnati ad esposizioni attualmente itineranti come quella dei giocattoli d’epoca.
Inaugurato ma non “aperto”: ecco il perché
Il taglio del nastro avvenuto ieri 13 ottobre ha sancito la fine dei lavori sia di ristrutturazione dei locali che del loro allestimento, oltre alla messa a punto dei contenuti virtuali.

Ma per l’apertura al pubblico sarà necessario attendere che si completino le procedure previste dal bando indetto da Palazzo Baronale per l’affidamento della gestione materiale del complesso museale e del nascente Polo dei Saperi, i cui lavori, realizzati sempre con fondi PICS, sono in dirittura d’arrivo all’interno dell’ex mercato ortofrutticolo di via Purgatorio.

Una visita in anteprima: così è stata definita la passeggiata inaugurale tra i locali e la “prima accensione” delle installazioni nuove di zecca.
Per l’apertura al pubblico e ai turisti potrebbero essere necessari ancora diversi mesi: non è escluso che, in questo lasso di tempo, l’ente comunale possa attivare procedure di prenotazione dedicate alla visita di gruppi o scolaresche anche se, al momento, non vi sono ulteriori indicazioni in tal senso.
