La comunicazione del Napoli non conosce la storia: lo stemma sabaudo è uno schiaffo alla città

Lo stemma dei Savoia sui profili social della SSC Napoli


Lo stemma dei Savoia sui profili social della SSC Napoli. Dopo lo Scudetto riconquistato dopo 33 anni ed i tanti discorsi e riferimenti all’orgoglio di essere napoletani, alla grandezza della città di Napoli e della sua storia, è proprio la società calcistica che compie uno scivolone e dimostra come il reparto che si occupa della comunicazione non conosca la storia del Mezzogiorno e della sua capitale.

La comunicazione della SSC Napoli non conosce la storia

Agli occhi del social media manager del Calcio Napoli poteva sembrare non solo una foto innocua, anzi, anche la rappresentazione di un pizzico di orgoglio personale. A ricoprire tale ruolo all’interno della società di Aurelio De Laurentiis è infatti Mario Machille, cresciuto a Torre Annunziata e figlio di un ex calciatore del Savoia, la squadra della città oplontina che oggi ha come presidente proprio Emanuele Filiberto. Sarà stato proprio per questo che ha deciso di pubblicare l’immagine dello stemma da un balcone di Palazzo Reale (la residenza dei sovrani napoletani è stata purtroppo inondata da simboli sabaudi dopo la conquista piemontese). Il tutto corredato da un copy che recita The history, la storia, a sottolineare la centralità dei Savoia nella storia di Napoli. Centralità che però è nefasta.

carlo di borbone con aurelio de laurentiis

Carlo di Borbone con il presidente De Laurentiis

Il declino del Sud iniziato con i Savoia

L’orgoglio di una singola persona ha finito così per prendere a schiaffi l’orgoglio di una città intera e della grande maggioranza dei tifosi del Napoli che, in massa, hanno commentato negativamente il post. Si tratta infatti della celebrazione di una dinastia che ha conquistato il Sud, il cui declino è iniziato proprio dopo il Risorgimento ed ancora oggi vive in una condizione di subalternità rispetto al Nord. Gli effetti di una impostazione padano centrica della nazione Italia sono non solo drammatici, ma dimostrati dai numeri: dagli 840 miliardi di euro sottratti al Sud e dirottati al Nord, ai fondi del PNRR ancora tolti al Mezzogiorno e regalati alla parte già più privilegiata d’Italia, passando per gli investimenti infrastrutturali e social che al meridione spesso sono pari a zero.

Uno schiaffo all’orgoglio dei napoletani e del Sud

L’area comunicazione della SSc Napoli, guidata dal capo ufficio stampa Guido Baldari, dimostra così di non conoscere né la storia né i suoi effetti sulla contemporaneità, dando uno schiaffo all’orgoglio di milioni di partenopei e cittadini del Sud che, in qualche modo, avevano trovato proprio nel ritrovato Scudetto azzurro un motivo di vanto o di contentezza perché Davide aveva vinto contro Golia.

Aurelio De Laurentiis è borbonico

Chissà cosa potrebbe pensare Aurelio De Laurentiis, il presidente che in passato era stato protagonista di discorsi ed interventi identitari, e che per questo ha ricevuto l’onorificenza di cavaliere proprio dalle mani di Carlo di Borbone, discendente della famiglia che rese Napoli una grande capitale.


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