Caso Acerbi, 90 minuti di applausi per il Napoli: “Non aderiremo più a iniziative di facciata”

Aurelio De Laurentiis


Un’assurda, indegna sentenza quella che ha assolto Francesco Acerbi dall’accusa di razzismo nei confronti di Juan Jesus. Non condannato per assenza di prove, eppure proprio nelle motivazioni di Gerardo Mastrandrea si trova la contraddizione, nel momento in cui riconosce una certezza di avvenuta “espressione di offese rivolte”. Non prende però in considerazione il confronto tra i calciatori, le scuse rivolte e poi di fatto ritirate, la ridicola ricostruzione del calciatore interista che ha ridotto tutto a ti faccio nero.

Caso Acerbi – Juan Jesus, il comunicato della SSC Napoli

In questa situazione ad uscirsene con 90 minuti di applausi è la SSC Napoli, che nello schierarsi con il proprio giocatore ha smascherato l’ipocrisia delle istituzioni calcistiche, brave a parole ma non nei fatti. Il Napoli darà vita a iniziative contro il razzismo, ma autonomamente, dissociandosi dalla falsità e dalla convenienza altrui.

“Il signor Acerbi non è stato sanzionatoscrive la SSC NapoliA questo punto il colpevole dovrebbe, per la “giustizia” sportiva, essere Juan Jesus, che avrebbe accusato un collega ingiustamente. Non è ragionevole pensare che abbia capito male. Il principio di maggiore probabilità di un evento, ampiamente visibile dalla dinamica dei fatti e dalle sue scuse in campo, che nella giustizia sportiva è preso in considerazione, scompare in questa sentenza. Restiamo basiti”.

“Inoltre, se quanto accaduto in campo, lo dice la sentenza, “è sicuramente compatibile con l’espressione di offese rivolte…dal calciatore interista, e non disconosciute nel loro tenore offensivo e minaccioso dal medesimo”, perché non irrogare a quest’ultimo alcuna sanzione? Perché, poi, lo dice sempre la sentenza, “essendo raggiunta sicuramente la prova dell’offesa”, nessuna decisione è stata assunta dalla “giustizia” sportiva al riguardo per punire il responsabile? Restiamo ancor più basiti. Il Napoli non aderirà più a iniziative di mera facciata delle istituzioni calcistiche contro il razzismo e le discriminazioni, continueremo a farle da soli, come abbiamo sempre fatto, con rinnovata convinzione e determinazione”.

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