Spalletti torna sulla PEC di De Laurentiis: “Gli viene facile dimenticare che dietro i contratti ci sono gli uomini”
Mag 06, 2025 - Redazione Vesuviolive
La recente intervista di Luciano Spalletti ha riportato alla luce la controversa questione della PEC inviata da Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, per esercitare l’opzione di rinnovo del contratto del tecnico. Secondo Spalletti, tale gesto rappresentava un’imposizione della volontà del presidente, minando il rapporto di fiducia tra le parti.
La PEC e la rottura tra Spalletti e De Laurentiis
Dopo la storica vittoria dello Scudetto nella stagione 2022/2023, De Laurentiis ha esercitato l’opzione unilaterale di rinnovo del contratto inviando una PEC, come previsto dagli accordi contrattuali.
Tuttavia, Spalletti ha interpretato questa mossa come una mancanza di rispetto e di comunicazione personale, aspettandosi un confronto diretto piuttosto che una comunicazione formale.
Il tecnico ha espresso il desiderio di prendersi un anno sabbatico, ma la decisione del presidente ha complicato la situazione.
Il racconto dell’allenatore si arricchisce di ulteriori dettagli che delineano il clima teso che si respirava già mesi prima della separazione. Spalletti ha rivelato:
“Qualche tempo dopo, il presidente mi fece recapitare dal nuovo direttore del centro di Castel Volturno assunto da poco, che io quasi non conoscevo, una sua lettera scritta a mano.
Esauriti in una riga e mezzo i formali complimenti per lo scudetto, mi sottoponeva la necessità di attenermi al contratto, rispettando il suo prolungamento automatico per un altro anno.
C’era un’opzione che gli riconosceva il diritto unilaterale di avvalersene.Lui, alla firma del contratto, si era fissato che voleva fare due anni più due di opzione. A fatica ero riuscito a levargli un anno di opzione.
Nel suo entusiasmo congenito che, a volte, sconfina nell’eccessiva sicurezza di sé, al presidente viene facile dimenticare che, dietro i contratti, non ci sono solo dei dipendenti ma degli uomini.
Come gli feci presente di rimando in una mia lettera, anch’essa scritta a mano, sarebbe stato utile e giusto parlarsi, per il bene del Napoli. Farlo, magari, avrebbe cambiato il corso delle cose.
Invece lui, già a marzo, intervenendo al Maschio Angioino alla consegna del premio Bearzot che avevo vinto, prese il microfono e si fece la domanda che nessuno gli aveva fatto: «Vuole domandarmi se Luciano Spalletti resterà al Napoli?» chiese al conduttore della cerimonia.
«Luciano Spalletti resterà al Napoli» si rispose. Forte della convinzione di potermi imporre la sua volontà.”
Le motivazioni di De Laurentiis
De Laurentiis ha sostenuto che l’invio della PEC era una formalità necessaria, sottolineando la volontà di proseguire con Spalletti.
Tuttavia, la scelta del mezzo e il tono della comunicazione sono stati vissuti come una mancanza di empatia e dialogo umano. Il presidente ha comunque preso atto della volontà del tecnico di prendersi una pausa, seppur con evidente rammarico.
Le conseguenze della rottura
La frattura ha avuto conseguenze anche sul piano contrattuale: il vincolo residuo nel contratto ha comportato l’obbligo di liberare Spalletti da parte del Napoli prima che potesse assumere l’incarico di Commissario Tecnico della Nazionale. Una situazione che ha richiesto un passaggio formale ed il pagamento di una penale, per la quale è aperto ancora un contenzioso.
