Napoletani espulsi da Eindhoven, scandalo dal sapore razzista: “Trattati da criminali senza aver fatto nulla”
Ott 21, 2025 - Redazione Vesuviolive
Tifosi del Napoli. Immagine di repertorio
Provvedimento di rimpatrio per i circa 180 tifosi del Napoli fermati dalla polizia a Eindhoven. Secondo le autorità olandesi avrebbero violato delle norme anti assembramento e, così, nonostante non abbiano creato disordini sono stati privati del ticket di ingresso allo stadio (chi ne era in possesso) per poi essere espulsi.
I fatti sono accaduti ieri, dopo che le autorità locali avevano istituito una zona di sicurezza nel centro cittadino per prevenire disordini. I supporter partenopei sostengono di non aver commesso alcuna infrazione e di essere stati bloccati senza motivo mentre si trovavano nella zona di Fuutlaan. La polizia avrebbe intimato loro di lasciare il centro e, di fronte al rifiuto, sarebbe scattato il fermo per violazione del regolamento comunale in materia di assembramenti.
Trattati come criminali senza alcun motivo
I tifosi raccontano di essere stati circondati dalla polizia mentre cercavano semplicemente un posto dove bere una birra. Gli agenti avrebbero proceduto a perquisizioni e identificazioni, impedendo ogni movimento. Successivamente, i fermati sarebbero stati caricati su autobus e condotti nella stazione di polizia di Mathildelaan per essere interrogati, senza la presenza di legali.
Secondo i racconti che siamo riusciti a raccogliere, la misura sarebbe stata accompagnata dall’annullamento dei biglietti per la partita, senza alcun rimborso. Molti tra loro si dicono indignati per l’accaduto, ritenendo di essere stati trattati come criminali pur non avendo mostrato comportamenti violenti o provocatori.
La versione delle autorità e le reazioni da Napoli
Il sindaco di Eindhoven, Jeroen Dijsselbloem, aveva emanato un’ordinanza speciale che dichiarava il centro cittadino “zona ad alto rischio”, consentendo alle forze dell’ordine di effettuare perquisizioni preventive. Una misura, secondo i tifosi, che avrebbe alimentato un clima di tensione e sospetto nei confronti dei sostenitori azzurri. Tra controlli a tappeto e atteggiamenti di intolleranza l’atmosfera percepita è quella di caccia all’uomo ingiustificata, dato che secondo quanto si apprende i tifosi coinvolti non avrebbero legami con frange ultras.
Alcuni napoletani sarebbero inoltre stati minacciati di possibili provvedimenti anche in Italia, come il rischio di un Daspo, mentre altri denunciano un trattamento discriminatorio per il semplice essere napoletani. Un accadimento questo, nel complesso, che costituisce un precedente estremamente spiacevole e perfino pericoloso in quanto limitante della libertà personale, oltre che di circolazione dei cittadini europei nei paesi dell’Unione.
