Miettete scuorno! Perché si dice “scuorno” e da dove deriva


“Miettete scuorno!”, “Te vuò mettere scuorno?”, “Che scuorno!”, “Me piglio scuorno” sono solo alcuni dei modi di dire napoletani usati in situazioni spiacevoli in cui è stata commessa un’azione imbarazzante o confusa. Il termine “scuorno” indica la “vergogna”, anche se per i partenopei vi è una differenza sostanziale fra queste due parole. Mentre la vergogna è un sentimento personale che l’individuo può vivere anche in maniera privata senza che i conoscenti ne sappiano nulla, lo “scuorno” deve essere reso noto. La gravità dell’azione è tale che coinvolge più persone puntando l’attenzione sul colpevole.

scuorno

Ma da dove deriva questo termine? L’etimologia sarebbe greca. La parola “scuorno” trarrebbe origine dal vocabolo ellenico αισχύνομαι che vuole dire appunto “vergognarsi”. Per altri invece, come il linguista Raffaele Bracale, “scuorno” deriverebbe dal latino “cornum”. La “s” aggiunta avrebbe un valore privativo quindi il significato sarebbe “senza corno o corna” cioè “scornato”. Per comprendere meglio il legame tra l’avere “scuorno” e l’essere scornati possiamo pensare ai cervi. Quando questi splendidi animali lottano per conquistare il cuore di un esemplare femminile si scontrano utilizzando le proprie corna. Il cervo che per primo viene privato di un’appendice esce sconfitto dallo scontro e si ritira allontanandosi dal territorio. Non avendo più una delle due corna quel cervo sarà identificato da tutti gli altri suoi simili come colui che ha subito una sconfitta perché si è dimostrato il più debole. Così come l’animale senza la propria estremità perde il rispetto dei suoi simili e viene per questo esiliato, così l’uomo che si deve mettere “scuorno” è sottoposto alla gogna pubblica.


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