“Il rinvenimento di tessuto cerebrale in resti umani antichi è un evento insolito, ma ciò che è estremamente raro è la preservazione integrale di strutture neuronali di un sistema nervoso centrale di 2000 anni fa, nel nostro caso a una risoluzione senza precedenti. I risultati del nostro studio mostrano che il processo di vetrificazione indotto dall’eruzione, unico nel suo genere, ha ‘congelato’ le strutture cellulari del sistema nervoso centrale di questa vittima, preservandole intatte fino ad oggi”, afferma Petrone.
Tale circostanza suggerisce un rapido raffreddamento delle ceneri del Vesuvio non appena investita l’antica città di Ercolano. Passo dopo passo, i ricercatori stanno ricostruendo a ritroso le fasi dell’eruzione, scoperte che sono importanti non solo ai fini scientifici, ma anche in merito alla valutazione del rischio vulcanico e dunque per la gestione delle catastrofi.