Papiri di Ercolano, leggono il contenuto dei rotoli bruciati grazie all’IA e vincono 700 mila dollari

Papiri di Ercolano decifrati con l'IA, tre studenti premiati


Leggere il contenuto dei papiri di Ercolano grazie all’intelligenza artificiale: ci sono riusciti tre giovanissimi studenti aggiudicandosi la Vesuvius Challenge, un premio di 700 mila dollari.

Papiri di Ercolano decifrati con l’Intelligenza Artificiale

Una biblioteca famosa in tutto il mondo, quella dei papiri di Ercolano, sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.: un mare di informazioni in gran parte, però, impossibili da decifrare. I rotoli di papiro, infatti, sono stati quasi carbonizzati dalle ceneri del vulcano e srotolarli significherebbe distruggerli in migliaia di frammenti.

È stata questa la sfida più grande per i partecipanti della Vesuvius Challenge: una sfida di machine learning lanciata da Nat Friedman, studioso ed investitore che ha raccolto il sogno di un folto gruppo di università, istituti di ricerca e biblioteche di tutto il mondo di leggere ciò che è contenuto negli oltre 600 papiri.

Il tesoro fu rinvenuto nel 1750 da un contadino che, scavando un pozzo, incontrò una lastra di marmo: gli scavi rivelarono che si trattava del pavimento di una sontuosa villa, appartenuta al suocero di Giulio Cesare, che conservava al suo interno una vasta biblioteca che le ceneri avevano, al contempo, carbonizzato e preservato per secoli.

Vesuvius Challenge: premiati tre giovanissimi “geni”

Tutti gli sforzi per aprire i papiri si sono rivelati inutili, portando addirittura alla frammentazione di numerosi rotoli: fino a quando, nel 2015, il dott. Brent Seales dell’Università del Kentucky riuscì a “guardare” nei rotoli con una tomografia a raggi x, in pratica una TAC.

Nel 2023 prende il via la Vesuvius Challenge, la sfida che chiama a raccolta gli esperti di intelligenza artificiale ed apprendimento automatico per applicare queste innovative tecnologie alla decodifica dei papiri.

A presentare i risultati più completi sono stati tre giovanissimi studenti: Youssef Nader, egiziano dottorando a Berlino, Luke Farritor, 21 anni, stagista di SpaceX e Julian Schilliger, studente di robotica a Zurigo.

Cosa c’è scritto nei papiri di Ercolano

Lo straordinario team ha stravinto la challenge, presentando alla commissione 4 passaggi da 140 caratteri ciascuno, con almeno l’85% dei caratteri recuperabili: un risultato impensabile alla vigilia, quando gli organizzatori stimavano impossibile recuperare oltre il 30%.

Questi geni dell’IA hanno poi consegnato 11 colonne per un totale di oltre 2000 caratteri decifrati, portando a casa il premio da 700 mila dollari. I risultati sono poi passati ai papirologi che hanno dato significato ai caratteri: si tratterebbe di un testo di Filodemo, filosofo epicureo, residente nella villa.

I testi parlano di musica, cibo, e di come godersi i piaceri della vita: bene supremo della filosofia epicurea. In questi due frammenti di due colonne consecutive del cartiglio, l’autore si preoccupa di se e come la disponibilità di beni, come il cibo, possa influenzare il piacere che procurano.

Si legge, infatti, nel testo di 2000 anni fa: “come anche nel caso del cibo, non crediamo subito che le cose scarse siano assolutamente più piacevoli di quelle che abbondano”. Si tratterebbe comunque del primo 5% di contenuto decifrato, ma il metodo pare essere talmente valido da far sperare agli studiosi di giungere ad un 85% entro la fine dell’anno.

 

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