“A Torre la prima forma di autogoverno in Europa”, il libro sulla città che non si arrende mai
Giu 07, 2025 - Giuseppe Mennella
Camillo e Costantino Linguella con il sindaco di Torre del Greco Luigi Mennella
Presentato il libro dei fratelli Camillo e Costantino Linguella: “Torre del Greco: il Riscatto, identità e tradizioni” è uno spaccato che attraversa la storia e le storie della città del corallo, unite dal motto “Post fata resurgo”.
Il riscatto al centro del libro di Camillo e Costantino Linguella
Un libro veloce, ma intenso. Un viaggio che attraversa i secoli e i cuori. Si intitola “Torre del Greco: il riscatto, identità e tradizioni” il nuovo lavoro scritto a quattro mani da Camillo e Costantino Linguella, due fratelli torresi che amano profondamente la loro città e che, con questo volume, ne restituiscono il profilo più autentico.
Un mix tra saggio storico e instant book, l’opera punta a riscoprire l’identità antropologica dei torresi, quel filo tenace che attraversa i secoli e che rende Torre del Greco una comunità capace di rinascere sempre, “post fata resurgo”, come recita lo stemma cittadino. Una città che non muore mai.
Dal Riscatto Baronale comincia l’Età Aurea di Torre
Nel testo si ripercorrono momenti storici di grande valore, a partire dal Riscatto Baronale: “Torre del Greco fu la prima città d’Europa a sperimentare una forma di autogoverno popolare”, ricorda Camillo Linguella durante la presentazione, “e lo fece con il cervello, senza la violenza, all’inizio del secolo dei lumi e poco dopo la rivoluzione di Masaniello poi sfociata in sangue e galera”.
L’autore segna in quel momento l’inizio di una Età Aurea per Torre del Greco, che si snoda attraverso le tradizioni più care: la Festa dei Quattro Altari, il voto all’Immacolata, la pesca del corallo e la lavorazione dei cammei.
“Sono secoli nei quali Torre è punto di riferimento delle città vicine in campo culturale, politico ed economico”, spiega, “Un periodo che possiamo far terminare con la rivolta dei marittimi nel 1959. Poi, il declino e la cancellazione della Festa dei Quattro Altari nei primi anni 2000 è stata la presa d’atto di quella fine”.
Costantino Linguella e la Primavera Torrese
Riparte dal presente, Costantino Linguella, nella seconda parte del volume. Ricordando come “Quella rimozione della Festa fu demagogica, cancellò una parte del DNA torrese”. Una lenta agonia, che culmina con gli anni del Covid quando “Torre fu pesantemente colpita, fino ad essere definita la Codogno del sud. Fu dopo quel periodo che il mio storico amico ed attuale sindaco Luigi Mennella contattò me ed altri amici per avviare un percorso di rinascita che oggi è sotto gli occhi di tutti”.
Quella rinascita che Linguella junior definisce Primavera Torrese e che racconta in uno dei tre capitoli da lui redatti, assieme alla rinascita proprio della Festa dei Quattro Altari e all’orgoglio di aver firmato il bozzetto del carro dell’Immacolata 2024. “Così quel Post Fata Resurgo si è concretizzato: non solo la rinascita dopo terremoti ed eruzioni, ma anche una rinascita sociale e civica alla quale tutti sono chiamati a partecipare”.
“Mettiamo su carta le nostre radici”
Non si tratta di una semplice raccolta di eventi o ricorrenze, ma di una narrazione viva, partecipata, che intreccia i ricordi personali degli autori con la memoria collettiva della città.
“Abbiamo sentito il bisogno di mettere nero su bianco ciò che ci lega visceralmente a Torre del Greco – spiegano gli autori – perché oggi, in un’epoca di spaesamento, riscoprire le proprie radici significa anche progettare con più consapevolezza il futuro”.
Gli autori vantano una lunga esperienza di studio e scrittura oltre che di amore per il proprio territorio: Camillo Linguella è un sociologo e meridionalista, ha pubblicato “Il Regno delle Due Sicilie – Storia di un regno maltrattato” ed il docu-romanzo “Gaeta ultimo atto”.
Costantino Linguella, esperto di mercati finanziari e di gestione dei capitali è da sempre impegnato nel sociale. Questo è il suo quarto libro ed ha così spiegato la sua attività: “Vivo una discrepanza interiore, ho degli ideali di vita ben precisi ma nel mio lavoro contribuisco alle storture del sistema capitalistico. Oggi l’1% degli esseri umani detiene il 42% della ricchezza mondiale. Sento quindi il dovere morale di contribuire a migliorare anche la mia città”.
Un libro che farà emozionare i torresi vicini e lontani, e che restituisce dignità e orgoglio a una comunità spesso dimenticata, ma mai doma. Perché Torre del Greco è così: si piega, ma non si spezza. E ogni volta, come la lava che l’ha scolpita, sa ricominciare.