“Camorra”: ecco origine e significati della parola più brutta di Napoli
Feb 04, 2017 - Domenico Ascione
Purtroppo si parla costantemente di camorra: sparatorie, stese, pizzo, racket e regolamenti di conti entrano prepotentemente nella nostra quotidianità. È inutile, quindi, soffermarci su cosa sia e su cosa facciano i camorristi, su quanto sia ingiusto e su quanto Napoli potrebbe crescere se la giustizia cancellasse questa parola in maniera definitiva. Eppure, nonostante invada titoli e libri, in pochi conoscono l’origine della parola “camorra” ed a chi o cosa si riferisse prima dell’attuale degenerazione.
A dire il vero, tanti studiosi hanno cercato di dar risposta a questo dubbio e, ad oggi, non si è ancora raggiunta una piena certezza. L’enciclopedia Treccani offre la soluzione più immediata facendo derivare il termine “camorra” dalla città biblica Gomorra: l’Antico Testamento racconta come Dio rase al suolo la città, insieme alla vicina Sodoma, per la degenerazione e la malvagità degli abitanti. Non a caso il titolo del fortunato best-seller di Roberto Saviano è proprio “Gomorra”. Tuttavia, questa interpretazione sembra troppo legata alla visione attuale della camorra, un male assoluto, e mal si combina con un fenomeno che esiste sulla nostra terra da secoli.
Sotto questo piano è preferibile la tesi del prof. Abele De Blasio, docente presso la Federico II, che lega “camorra” a “Gamurra”, un’associazione di mercenari sardi che spadroneggiava nel mar Tirreno nel XIII sec.. La gamurra era anche una giacca corta usata nel medioevo dai lazzaroni e dai poco di buono. Anche in questo caso, le interpretazioni non sono del tutto convincenti perchè poco adatte a quello che effettivamente è stata ed è la malavita napoletana.
Il prof. Zamboni, invece, fa derivare la parola dal termine latino “camerarius”, che tradotto significa “tesoriere”. Questa interpretazione riesce a rapportarsi meglio con l’avidità che ha sempre caratterizzato il camorristi e con le loro attività estorsive. La versione più attendibile, però, vuole che il termine sia nato come denominazione di gioco d’azzardo e che avesse origine in “morra”, gioco da strada antichissimo. Non a caso la prima volta in cui è apparsa ufficialmente la parola “camorra” è stata come nome di una tassa sul gioco d’azzardo, promulgata dal Regno di Napoli nel 1735. La “camorra” veniva versata a chi proteggeva i locali addetti a queste attività al fine di evitare risse e liti.
Queste sono le interpretazioni più accreditate e, sicuramente, l’etimologia reale risiede in una di queste teorie. Più per spirito che per grammatica, però, ci sentiamo di tirare in ballo un termine molto simile della Lingua Siciliana: “camurria”. La parola significa volgarmente “fastidio”, “disagio” e si fa derivare direttamente dal latino “gonorrhoea”, appunto la fastidiosa malattia venerea conosciuta come gonorrea. Per quanto molto simili, “camorra” e “camurria” non hanno in comune né origine né significato, ma ci piace pensare che il morbo che affligge Napoli venga associato ad una insopportabile, disgustosa e vergognosa malattia sessuale.