Storia

Memorie storiche di Afragola: chi ha fondato la città e perché si chiama così

Afragola è un comune dell’entroterra della provincia di Napoli non molto considerato ma ricco di storia, come tutta la nostra regione. A far luce su questa storia, alla fine del ‘700, è stato quello che potremmo considerare il primo storico di Afragola, Giuseppe Castaldi. Si tratta di un uomo di alto rango, incaricato come giudice della Gran Corte Civile di Napoli e protagonista dell’esperienza della Repubblica Napoletana del 1799.

Giuseppe Castaldi, dunque, in un’opera intitolata “Memorie storiche del Comune di Afragola”, ha raccolto tra il 1794 e il 1797 tutte le informazioni possibili sulla sua terra natia, dividendole accuratamente in otto capitoli. Il Castaldi, in una nota per il lettore all’inizio dell’opera, specifica le fonti da cui è riuscito a ricavare le informazioni su cui ha costruito le sue “memorie di Afragola”.

Queste “memorie”, dunque, provengono da registri e antichi processi conservati nell’Archivio generale di Napoli per quanto riguarda la storia civile e dalla Curia arcivescovile di Napoli per quanto concerne le notizie su luoghi sacri. Si servì di questa opera un amico del Castaldi, Lorenzo Giustiniani, al momento di dover parlare della città nel suo “Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli” (1797).

Nonostante Castaldi non fosse un vero e proprio storico, alla fine della sua nota al lettore fa un appunto con grande serietà: “Generalmente i nostri storici, scrivendo delle origini, delle fondazioni, e di altri avvenimenti de’ paesi, e delle città di questo Regno, stimolati dal desiderio di farle comparire tutte di epoca antichissima, allontanandosi il più delle volte dal vero, sono caduti in assurdi singolari, e strani frammischiati quasi sempre a tradizioni favolose sorte da ignoranza, e da eccessivo amor di patria. Lontano io da siffatte stravaganze nello scrivere le presenti memorie dirò tutto ciocché è sostenuto o da documenti, o da ragionevoli, e fondate congetture”.

Corso Garibaldi, Afragola

L’opera prima del Castaldi, però, non fu molto fortunata ancor prima di esser data alle stampe: proprio quando l’autore stava pensando di farla pubblicare, infatti, il manoscritto gli fu rubato e il nostro “storico” di Afragola fu costretto a recuperare di nuovo le sue fonti presso gli archivi e attraverso ciò che il Giustiniani aveva riportato nella voce “Afragola” del suo Dizionario.

Le “Memorie storiche del Comune di Afragola”, come già detto in precedenza, sono ordinatamente ripartite in otto capitoli che trattano i seguenti temi:

  • Capitolo I: L’origine del nome, sito primiero, primi fondatori, e tempo della fondazione di Afragola;
  • Capitolo II: L’ingrandimento di Afragola nascente soprattutto da più paesi distrutti nel suo tenimento;
  • Capitolo III: La condizione di Afragola;
  • Capitolo IV: La controversia insorta per la edificazione di Casalenuovo, e giurisdizione, che ivi, ed in altri luoghi, esercita il Comune di Afragola;
  • Capitolo V: Le notizie dell’arcipretura, delle parrocchie, de’ monasteri, e delle chiese principali di Afragola;
  • Capitolo VI: Lo stato attuale di Afragola, i suoi prodotti, e le sue industrie;
  • Capitolo VII: Due iscrizioni antiche rinvenute in Afragola, ed in transito per la medesima dell’acqua di Serino;
  • Capitolo VIII: Gli uomin’ illustri nati in Afragola.

Ebbene, da dove deriva il nome “Afragola”? Secondo Giuseppe Castaldi, nonostante per ignoranza degli amanuensi il comune preso in esame compaia in alcuni documenti col nome di Afragone, Fragola, Frabola, Afraone, Afraole, Aufrangola, Afragolla e Afranfola, Afragola ha preso sicuramente il nome dalle “fragole” con l’aggiunta dell’alfa privativo. 

L’alfa privativo è dato dal fatto che, nonostante nei territori limitrofi come Frattamaggiore e Cardito fosse diffusa la coltivazione di fragole, nel territorio che attualmente conosciamo come “Afragola” la coltivazione di fragole non si è mai diffusa. Nonostante ciò, il comune iniziò a sorgere attorno alla cosiddetta “Villa delle Fragole” dove il frutto in questione veniva coltivato.

Piazza Municipio, Afragola

Questa unica coltivazione di fragole, però, fu poi trasferita nei territori vicini e gli abitanti di Afragola mai più tornarono a coltivare questo frutto. Questa tesi viene avvalorata dal fatto che nell’antico stemma del Comune comparisse una mano che stringe un pugno di foglie con diverse fragole. Dunque, sciolto l’arcano sul nome della città, il prossimo passo è capire chi ha fondato Afragola.

Secondo Giuseppe Castaldi, l’antica tradizione fa risalire la fondazione della città a re Ruggiero I che donò il territorio dell’attuale Afragola e dieci suoi valorosi soldati con le rispettive famiglie. Questi dieci nuclei familiari, poi, nel 1140 fondarono la città. Nonostante Castaldi citi innumerevoli fonti da cui è riuscito a risalire alla fondazione della città, lui stesso indica al lettore la fonte più autorevole: l’archivio del Monastero di San Biagio ad Aversa.

Proprio grazie a quest’ultima autorevole fonte, infatti, il Castaldi riesce a risalire a informazioni più veritiere, o almeno, a informazioni più plausibili a livello cronologico (basti pensare che re Ruggiero I morì nel 1101 mentre la città sarebbe stata fondata nel 1140). Secondo questa fonte, infatti, la fondazione della città di Afragola sarebbe in realtà avvenuta nei primi anni di tranquillità del regno di Ruggiero I e nel 1143 (data della fonte stessa) era già abitata da cinque famiglie.