Mostra in digitale a San Domenico Maggiore


Fino al prossimo 10 ottobre, all’interno del refettorio del Convento del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore, vi sarà la Mostra di approfondimento dei capolavori della Storia dell’arte “Capolavori in dettaglio”.

Dopo il successo di 80000 visitatori che hanno affollato la prima edizione della mostra, vedendo (purtroppo) in digitale tra le opere più celebri dell’arte italiana, ritorna l’evento con percorsi di approfondimento. Congratulazioni e ringraziamenti vanno sicuramente ai fautori e agli organizzatori che con questo e altri strumenti resistono alla riforma governativa che cancella l’insegnamento della Storia dell’arte nella scuola italiana. Cosa potremo aspettarci da giovani che non sanno vedere perché non posseggono la disciplina e la sensibilità per farlo?

Come disse in un intervista Daverio gli italiani non sono come i francesi, ma sono più simili agli “europei” in generale, posseggono un’identità costruita per immagini più che a parole. L’iniziativa napoletana lavora proprio in tal senso e fa politica d’identità, Politica con l’iniziale maiuscola.

Leonardo, Raffaello, Caravaggio, questi ed altri i padri dell’Europa per immagini, e soprattutto della cultura italiana. Quest’ultima è stata fatta non solo a “parole”, ma ha coinvolto e vuole coinvolgere le genti sin nel profondo, nell’ombra e nell’anima di chi si accosta con famelici occhi.

Gli itinerari filmici, di fiction, e tutte le multiformi edizioni documentarie, saranno realizzate dalla Rai, mentre la parola che insegnerà a vedere a giovani ed anziani, italiani ed ospiti, saranno quelle di novelli storici dell’arte, i quali chiamati da tutta Italia, e per volere della Rai, del Comune di Napoli, dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, dell’associazione Pietrasanta, verranno a tenere incontri seminariali a partire da fine agosto.

La “II Mostra impossibile” ha fatto tutto il possibile affinché si realizzasse a Napoli l’impossibile. Ancora una volta Napoli si dichiara il laboratorio culturale e politico più attivo d’Europa; quest’ultima mostra è ancora una volta la testimonianza che Napoli, mossa dagli uomini e dalle donne più ispirate, potrebbe conquistare il mondo e reinventarlo. Resta però ancora da sapere se l’opera d’arte, oltre Benjamin, nell’era della sua riproducibilità tecnica (e addirittura nella forma digitale) non sia un perverso allontanamento dalla tela e dal dubbio del reale …

Per maggiori informazioni visita il sito ufficiale di Una Mostra Impossibile


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