Napoli-Inter 0-2. Le pagelle degli azzurri: Mertens ispiratissimo, bocciato Gabbiadini


L’avventura del Calcio Napoli in Coppa Italia si chiude qua, con la sconfitta rimediata al San Paolo contro i rivali dell’Inter. Lo spettacolo non si è presentato nel capoluogo campano stasera, dove a farla da padrone è stato l’equilibrio. Equilibrio spezzato da un’azione personale di Jovetic, alla quale ha seguito poi il contropiede finale di Ljajic. Non è stato il Napoli del formato campionato che comanda la Serie A. Prima di andare a leggere le pagelle degli azzurri, una menzione speciale va fatta al pubblico presente sugli spalti del San Paolo, che si merita un bel 10 per l’atteggiamento mostrato a fine gara: è proprio vero, i tifosi del Napoli sono unici.

Reina 6 – Inoperoso ma sicuro per tutto il match, nell’occasione del vantaggio di Jovetic non ha colpe. Il destro a giro del montenegrino era imparabile anche per uno come lui. Ogni volta che gli attaccanti dell’Inter squillano, lui risponde puntuale. E sul contropiede finale di Ljiajic, chiedergli il miracolo sarebbe stato troppo. INCOLPEVOLE.

Hysaj 6 – Solita partita di tattica e disciplina per l’albanese, lasciato a volte solo da Callejon. Il terzino destro subisce un po’ le iniziative di Perisic, Ljajic e Palacio, ma tutto sommato se la cava egregiamente. Non è il Napoli spumeggiante della modalità campionato, e Hysaj inevitabilmente ne risente. ORDINATO.

Chiriches-Koulibaly 5,5 – Senza infamia e senza lode. La coppia disputa una gara onesta nel segno del lavoro applicato e attento. Se l’Inter non produce tanto anche grazie alla tattica della retroguardia azzurra. Una pecca, però, in occasione del gol di Jovetic: lasciare così solo il montenegrino non è certo una scelta saggia. Sul raddoppio gli schemi erano saltati, anche se l’unico uomo da sorvegliare era il bosniaco. OPACHI.

Strinic 6,5 – Perché se c’è uno che risponde presente ogni volta che viene chiamato in causa, quello è il croato. Corre con ordine e personalità, forte di un sinistro da centrocampista centrale e di un fisico da mezzofondista. E’ una sorpresa positiva, considerata anche la prima parte di stagione vissuta tra mille difficoltà dovute ai nuovi schemi portati dal tecnico di Bagnoli. DISCIPLINA.

David Lopez 5 – Dovrebbe chiudere gli spazi, ma apre alle ripartenze nerazzurre con errori ripetuti in impostazione. Fatica a tenere botta ai vari Kondogbia e Medel, e quando deve assumersi responsabilità nella verticalizzazione, rallenta troppo le operazioni azzurre. MEGLIO SENZA. (Dal 65′ Jorginho 6 – E’ la prima volta che gioca in coppia con Valdifiori, e il ruolo di mezzala gli sembra un incubo. Gioca comunque secondo le sue qualità e prova a dare velocità alla sfera ogni volta che ne entra in possesso).

Valdifiori 6 – Non è Jorginho, e lo sa. Per questo si limita a passaggi semplici e ordinari, senza rischiare troppo. Detta i tempi lenti del Napoli di stasera, ma in ogni caso tocca la sufficienza proprio grazie al “compitino” che comunque porta a termine. COMPITINO. 

Allan 6 – Come al solito, lotta da vero forsennato. Non si impone, però, sul centrocampo avversario, molto muscolare per le scelte oculate di Mancini. Poteva dare di più, ma comunque se la cava bene. LEONE A META’. (Dal 58′ Hamsik 6 – Prova a dare una mano nella fase offensiva, ma non riesce a lasciare il segno)

Callejon 6 – Non è il Callejon che sabato ha fatto ammattire il Sassuolo. E’ però una costante spina nel fianco sinistro dei nerazzurri. Potrebbe colpire di più, ma non affonda quasi mai. SI PUO’ DARE DI PIU’.

Gabbiadini 5 – Da apprezzare lo sforzo di combattere contro il muro dell’Inter, ma quando tocca il pallone non ruggisce mai. Sembra lento e impacciato, eppure è lo stesso calciatore che a Frosinone riusciva a colpire in pochissimo tempo. Troppo poco stasera, troppo indietro rispetto a Higuain. BOCCIATO. (Dal 72′ Higuain 6 – Forse Sarri lo manda nella mischia troppo tardi. L’argentino è indemoniato e lo dimostra subito. Quando alla fine lascia partire quel destro a giro, l’urlo del San Paolo viene strozzato solo da un Super Handanovic, attualmente insuperabile)

Mertens 7 – Perché nonostante l’espulsione rimediata per un doppio giallo contesabile, il belga è l’unico che prova per tutto l’arco del match a colpire l’Inter. Igaggia un duello cavalleresco con il numero uno nerazzurro e con la difesa tutta, ma da solo è difficile quando l’avversario è di un certo livello. Bravo Dries: avessero giocato tutti come te, ora forse staremmo commentando un altro match. DIAVOLO ISOLATO.


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI