Marino: “Arbitri solo un alibi, la colpa è tutta di Sarri e De Laurentiis. Se il Napoli avesse…”


Da trentacinque anni nel mondo del calcio, ne ha viste di cotte e di crude, ma Pierpaolo Marino non ci sta a gettare la croce addosso agli arbitri e alle presunte ruberie della Juventus. Intervenuto ai microfoni del quotidiano sportivo torinese TuttoSport, l’ex direttore generale del Calcio Napoli ha rigettato le polemiche e le accuse rivolte dalla piazza partenopea nei confronti della prima classifica di Serie A, dopo le squalifiche occorse all’allenatore Maurizio Sarri e soprattutto al centravanti Gonzalo Higuain (trattamento ben diverso rispetto a quello avuto dal giudice sportivo nei confronti del difensore dei bianconeri Leonardo Bonucci).

Se a Napoli pensano che hanno perso per via di complotti e macchinazioni, allora tanto vale non iscriversi al campionato. Io non sono per la dietrologia, credo invece che dopo una sconfitta vadano analizzati gli errori commessi e il Napoli, a mio avviso, ne ha commessi alcuni“. Va giù pesante l’ex dg di Fuorigrotta nell’analizzare l’ultima nefasta settimana vissuta all’ombra del Vesuvio. Per Marino, infatti, le colpe del probabile mancato scudetto azzurro non risiedono nell’operato arbitrale o in altre ancor più maliziose congetture, ma nella cattiva gestione del momento da parte dell’allenatore: “Il tecnico poteva gestire meglio certe situazioni, perché se si parla dei proprio rivali come di un macigno insuperabile si dà ai giocatori un alibi che non dovrebbero avere. A Sarri do 10 per come ha fatto giocare la squadra, ma ha peccato nella comunicazione, non ha saputo gestire le pressioni della lotta-scudetto“.

Le colpe, però, secondo Marino vanno condivise anche con la società e quindi con Aurelio De Laurentiis: “In questa settimana non si è fatto altro che parlare di Higuain, invece di concentrarsi sulle possibilità di rimonta che ancora esistono, perché se la Juventus ha vinto 2o delle ultime 21 partite per la legge dei grandi numeri è possibile che si fermerà prima della fine del campionato. In fondo il Napoli se l’è giocato fino ad ora. La vera differenza forse sta nelle rose delle due squadre: se il Napoli ne avesse avuta una più ampia chissà come sarebbe andata a finire“.


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