Napoli, chiude l’acquario più antico del mondo


Da questa mattina i cancelli dell’acquario più antico del mondo, fondato dallo scienziato Anton Dohrn, resteranno chiusi. Visite interrotte quindi per lavori di ristrutturazione che sembrano non più rinviabili per il buon mantenimento e funzionalità della struttura.

La serrata sarà piuttosto lunga: 7 mesi se la burocrazia non subirà i soliti intoppi. Ai microfoni del CorrieredelMezzogiorno.it, a parlare è il direttore dell’acquario Vincenzo Saggiomo: “I lavori di ristrutturazione non sono assolutamente più procrastinabili. C’è un parziale degrado, molte vasche hanno una struttura di protezione perché i vetri potrebbero spaccarsi, ci sono notevoli perdite d’acqua. Insomma per il bene del pubblico e degli animali dobbiamo cominciare subito. Il progetto è pronto, il problema però sono le autorizzazioni. La verità è che in 142 anni di vita, l’acquario è stato diciamo «rappezzato», ma mai restaurato. Ora abbiamo accantonato soldi sufficienti per pagare i lavori — continua Saggiomo —. Poi faremo ulteriori lavori per 600-700 mila euro per rifare tutti gli impianti, costosissimi. Vogliamo riportare sicurezza e bellezza in un luogo unico”.

Per quanto riguarda gli animali contenuti nell’acquario, alcuni verranno piazzati nelle vasche di stabulazione della stazione scientifica Anton Dohrn mentre tutti quanti gli altri saranno, invece, spostati nelle aree protette ritrovando la libertà perduta.


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