‘A previsiona d”o barbiere: quinnece minute e s’astuta ‘o stadium


Sfido chiunque a contraddirmi. Qualsiasi tifoso napoletano da quando ha aperto gli occhi questa mattina ha un unico pensiero, un chiodo fisso capace di martellare e spegnere tutte le altre attività. Juventus-Napoli, la grande attesa si sta consumando lentamente, dilaniando le coronarie degli appassionati dell’una e dell’altra parte della sponda del tifo.

In città si stanno vivendo ore frenetiche, sarà un evento, l’adrenalina con il passare delle ore sta salendo a livelli altissimi e solo quando verrà posizionata la palla al centro sarà possibile scaricarla. Non si parla d’altro, in ogni luogo della città e della provincia: per le strade, dall’edicolante, mentre si sorseggia il caffè e stamattina anche dal barbiere.

Ho provato a rilassarmi su quella poltrona comoda, a nascondere il mio assilante pensiero ma anche lì, mentre si lavorava, tutti ne hanno cominciato a parlare. Questione tifoseria assente, uno Stato capace di negare un diritto sacrosanto del vivere civile, quello di recarsi allo stadio, speranze rivolte ai piedi di Higuain. Si è detto di tutto.

Ma il culmine della discussione si è raggiunta quando qualcuno ha osato introdurre l’argomento cori discrimatori. Molti di noi vogliono vincere questa sera per prendersi una rivicincita che non è solo sportiva, ma di un popolo attaccato e umiliato, seviziato nella sua storia e offeso ripetutamente. Il Sud, povero, che sfida il Nord, prepotente e ricco, forte e potente allo stesso tempo.

Vincere significa riscatto e inseguire un sogno e da quando sono uscito con i capelli tagliati mi rimbalza la profezia del mio barbiere super tifoso napoletano: “Vedrete cominceranno a fare i cori e Higuain segna, due volte. 15 minuti e s’astuta ‘o stadium, lo chiudono”! Calò così il silenzio scaramantico nel negozio. Amen.


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