“Puntini” bianchi o neri sulla pasta: cosa vuol dire? Ecco alcune info utili


La pasta, il must della cucina italiana, l’ingrediente indispensabile nelle cucine dello stivale e di chi, soprattutto, predilige la cucina mediterranea. Con i suoi più svariati condimenti, la pasta rappresenta il piatto principale della nostra attività culinaria, figlia di una tradizione che negli ultimi tempi è arricchita dalle innovazioni dei nostri maestri cuochi.

Tutti noi abbiamo le dispense munite di pasta, ma spesso capita che mentre mangiamo o anche mentre siamo assorti nella preparazione facciamo caso a dei puntini sulla superficie del maccherone ad esempio, lungo o corto che sia: cosa sono questi puntini? Di cosa si tratta?

Essi, in effetti, possono essere chiari o scuri (bianchi o neri) a prima vista e non sono sinonimo di qualità: rappresentano, infatti, imperfezioni dovute alla fase di preparazione o di conservazione. Bianchi e neri identificano però fattori differenti.

I PUNTINI BIANCHI: questi ultimi sono dovuti ad un‘imperfetta essiccazione oppure alla presenza di farina di grano tenero. La farina di grano tenero non può essere presente all’interno della pasta secca (prodotta esclusivamente col grano duro): essa può essere adoperata solo per la produzione di pasta fresca, pertanto meglio fare attenzione alla presenza di queste macchioline bianche.

I PUNTI NERI: questi ultimi sono sintomo di impurezze dovute alla presenza di frammenti vegetali (che non dovrebbero essere presenti) o insetti; una buona cura nella conservazione, dopo la raccolta, dovrebbe tener lontano i parassiti dal grano.

In ogni modo, nessuno dei due nei è rischioso igienicamente grazie all’essiccazione e alla bassa percentuale di acqua. È meglio tuttavia scegliere sempre un tipo di pasta che ispiri fiducia e che, come ogni alimento, non desti preoccupazione circa la salute propria e dei nostri cari.


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