Pagina Facebook sostiene la moglie di un boss: “Povera famiglia distrutta dallo Stato”


Nonostante i recenti e continui fatti di cronaca, nonostante i morti per le strade e le guerre fra clan che imperversano per tutta Napoli, ci sono ancora numerosi cittadini che non riescono e non vogliono vedere: per loro quei criminali che sparano e uccidono sono ancora “povera gente” che cerca di andare avanti, mentre lo Stato fa di tutto per far loro del male con ogni mezzo. Una mentalità distorta, frutto dell’ignoranza e dell’abitudine, che assume sempre più spesso connotati grotteschi ed assurdi.

Ne è un esempio la pagina Facebook “Giustizia per Rita e i suoi figli”. Sembrerebbe una pagina come tante, nata per sostenere una madre che vuole riabbracciare i suoi figli. Peccato, però, che questa povera madre, sia la moglie del boss Umberto Accurso, arrestato proprio ieri a Qualiano, peccato che i suoi figli siano stati allontanati da lei un anno fa per un programma di protezione e che il padre premuroso abbia reagito alla cosa con una spedizione punitiva contro la Caserma dei Carabinieri di Secondigliano, aprendo il fuoco con un kalashnikov.

Le 1444 persone che hanno messo “mi piace” alla pagina sembrano non comprendere la gravità di tutte queste cose: commentano, inviano messaggi solidali e preghiere per la “povera famiglia distrutta dallo Stato”. Quando due giorni fa i figli sono stati riconsegnati alla madre l’intera pagina ha festeggiato e si potevano leggere commenti come “vedervi di nuovo insieme ha dato a tutti noi un immensa gioia augurissimi piccola tvbbbb”, oppure “Io conosco quest ragazza sono entrata in chiesa quando si sposò xke non si poteva non notare con quel meraviglioso abito…Poi la incontravo sempre in farmacia a prender tt la roba x i bambini la vedevo una madre xfetta e di sicuro lo era”.

Una madre perfetta che appariva insieme ai suoi figli in tutte le foto della pagina: “Anche a scuola non mancava… – si legge in un post – L’ istruzione è la prima cosa da costatare in una famiglia… Con tanti bambini che non ci vanno e stanno buttati per strada… A questi bimbi non mancava mai nulla.. sempre puliti, profumati e sistemati”. Forse, però, il commento che colpisce di più è quello di un parente di Rita: Nessuno PIÙ ci fermerà, siamo forti e tutti insieme supereremo anche questa…Invece voi vivete tra odio e rabbia, vorreste essere come noi, ma non potete mai diventare come noi, voi provate odio per la vostra famiglia, e per questo fate schifo.. E per infamarci, avete provato a toccare la cosa più bella “i figli” ma anche su questa andate a perdere, perche prima o poi finirà questo inferno.. Invece a voi no, rimanete sempre solo voi comeee canii, Chi fa le infamità mor ambress..


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