La Curia di Napoli dona le sue proprietà ai poveri. Questi gli edifici


Era un impegno che il Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe aveva preso con Papa Francesco un anno fa durante la visita del Pontefice a Napoli. Un impegno che è diventato realtà grazie alla decisione del cardinale di donare le proprietà della curia alle famiglie indigenti. Ma quanto è grande il patrimonio della Curia? A chi andranno gli alloggi selezionati?

Il patrimonio immobiliare di Largo Donnaregina è molto vasto ed è costituito da molte proprietà. Di questo immenso patrimonio non tutti gli immobili della Chiesa sono direttamente riconducibili alla Curia guidata dal cardinale Sepe.

Si contano circa 100 proprietà della diocesi alle quali vanno aggiunti gli immobili delle circa 150 arciconfraternite e quelli delle 200 parrocchie cittadine, spesso frutto di lasciti.

Come riporta Repubblica, il patrimonio immobiliare della chiesa di Napoli diventa infinito se si aggiungono anche gli edifici di proprietà dei singoli ordini religiosi che li gestiscono autonomamente. L’arcivescovo di Napoli ha fatto sapere che si sta procedendo a un censimento del patrimonio a disposizione, ma ha anche precisato che le case che verranno messe a disposizione dei senzatetto sono solo quelle di proprietà diretta della Curia. Compresi gli alloggi che negli anni sono stati già occupati abusivamente per la maggior parte da famiglie che si trovano in difficoltà economiche.

Gli alloggi interessati da questa cessione saranno solo gli alloggi della diocesi, non quelli che appartengono agli ordini religiosi. Tenendo presente che la Chiesa ha un catasto proprio e facendo un calcolo approssimativo solo un centinaio di alloggi di proprietà riconducibile direttamente alla Curia sarà destinato agli indigenti.

L’annuncio dell’arcivescovo ha sorpreso tutti, anche i suoi più stretti collaboratori.

L’iniziativa potrebbe interessare anche la palazzina di via San Biagio ai Taffettanari, che per molti anni è stata occupata abusivamente anche da una famiglia di malavitosi. Diverso sarà il destino dell’immobile di via Belvedere al Vomero, un’ex scuola da poco sgomberata che era diventata la casa di famiglie senza fissa dimora, l’immobile è riconducibile a un ordine religioso, quindi non di proprietà della Curia e non rientrerà nella lista degli immobili da destinare alle famiglie indigenti.

Anche l’edifico dell’ex Policlinico in piazza Miraglia di proprietà della confraternita dei Servi di Gesù, abitato da 35 persone, tra le quali alcuni bambini, non dovrebbe essere interessato dall’iniziativa. Anche se su questo immobile la diocesi si è impegnata a valutare la possibilità di mettere anche questo stabile a disposizioni di famiglie indigenti, famiglie che però l’hanno occupato, sempre se la confraternita dei Servi di Gesù diano l’ok.

Durante una manifestazione venne issato uno striscione davanti all’edificio con la frase “Prima i poveri! Diritto alla casa per tutti e tutte”,  secondo un progetto l’edificio doveva diventare un albergo, come già era avvenuto per ex stabili di proprietà di ordini religiosi autonomi.


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