Rischio Vesuvio, nuovo piano di evacuazione: tutti via in 72 ore. Ecco come


E’ stato presentato stamattina, dal governatore della regione Campania, Vincenzo De Luca, e dalla Protezione Civile, il nuovo piano di evacuazione in caso di eruzione del Vesuvio. Ancora una volta, anche nella pianificazione ‘aggiornata’, le informazioni sono piuttosto generiche e danno al cittadino la sensazione di sapere dove andare ma di non sapere come arrivarci.

Sono stati ribaditi gli accoppiamenti con le regioni gemellate, specificati i collegamenti da utilizzare (non solo autostrade, ma anche gli scali portuali di Napoli, Castellammare di Stabia e Salerno). C’è intesa con molte protezioni civili dei luoghi ospitanti, ma mancano i piani individuali dei comuni.

Questi gli accoppiamenti con le regioni ospitanti:

aree-incontro

De Luca ha inviato un ultimatum agli amministratori locali perché si decidano a predisporre i piani di evacuazione con le relative aree in cui saranno radunate le persone in attesa del trasferimento.

I comuni della zona rossa sono 25 ( Boscoreale , Boscotrecase, Cercola, Ercolano, Massa di Somma, Ottaviano, Palma Campania, Poggiomarino, Pollena Trocchia, Pompei, Portici, Sant’Anastasia, San Gennaro Vesuviano, San Giorgio a Cremano, San Sebastiano al Vesuvio, San Giuseppe Vesuviano, Somma Vesuviana, Terzigno, Torre Annunziata, Torre del Greco, Trecase, Scafati, Napoli (per parte di Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio), Nola (in parte), Pomigliano d’Arco (per l’enclave nel territorio di Sant’Anastasia), i residenti da trasferire circa 670.000, il tempo di allontanamento massimo è di 72 ore. Ancora da attuare l’individuazione di 21 Gate di accesso alla rete stradale primaria, in modo da assegnare ciascun Comune ad un Gate; individuare 16 aree di Incontro complessive, di cui 8 per allontanamento assistito, 7 per allontanamento con modalità individuale ed 1 promiscuo. Verifica d’impegno della capacità stradale; stima del numero di corse bus (4.365/giorno) e del numero di corse ferroviarie.

suddivisione-nei-trasporti

 

Il nodo dei trasporti da utilizzare in caso di fuga, però, può essere messo a punto solo con il piano strategico di ogni singolo comune, che metta a conoscenza i cittadini delle prime mosse da fare in caso di emergenza.

Qualche segnale di progressione c’è: Frosinone prepara l’accoglienza, ad Ercolano è stata realizzata un’app che avverte i cittadini del rischio di un’eruzione, ma i passi da compiere sono ancora tanti.

È assurdo che Comuni come Pompei o Torre del Greco, ai piedi del Vesuvio, non abbiano ancora una strategia dettagliata in caso di pericolo improvviso.

 


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