Pompei. Spacciava droga tramite WhatsApp: tra i clienti professionisti facoltosi


Nell’era dei social network e della messaggistica on-line, anche i criminali sembrano essersi adeguati: un gruppo privato di WhatsApp veniva utilizzato per prenotare la droga attraverso parole in codice e, all’arrivo di questa, veniva sparata una pistola lanciarazzi per informare gli acquirenti; questa “simpatica” trovata, insieme ad altre, messa in piedi da un ragazzo di 20 anni F.C., è stata scoperta dagli agenti della polizia di Pompei.

Tra i clienti, anche insospettabili, di età compresa tra i 18 e i 30 anni, e tutti appartenenti a famiglie benestanti di Pompei. I poliziotti di via Sacra, come si legge sul Mattino, agli ordini del vicequestore aggiunto Angelo Lamanna, sono riusciti a sgominare questa rete di spaccio di sostanze stupefacenti in seguito a precise indagini sul giro di droga che circolava tra l’area degli scavi e quella del santuario di Pompei.

Attraverso una serie di agenti in borghese, sia uomini che donne, sono riusciti a smantellare questo sistema che si era allargato anche ai comuni vicini di Boscoreale, Castellammare di Stabia, Scafati e Torre Annunziata.

L’arma utilizzata per avvisare i clienti è stata trovata in casa del giovane spacciatore che ora è accusato di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e porto abusivo di arma impropria. Grazie ad un’operazione di inseguimenti e pedinamenti la polizia è riuscita a conoscere la casa del mercato di droga e ad incastrare il ragazzo.


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