Neve in Campania
In Italia, invece, succede il contrario. Si rasenta l’assurdo pur di essere politically incorrect. Di mezzo, spesso, ci va proprio Napoli, sempre sulla bocca (maligna) di tutti. Così, nel leggere un pezzo apparentemente innocuo sulla neve di Stoccolma, ci si imbatte in un paragone ancora più ridicolo di quelli a cui siamo abituati: “..marciapiedi trasformati in piste nere alla Lillehammer, ingorghi da Profondo Sud. L’ordinata Stoccolma tramutata, a sentire certe Tv, in una specie di Napoli sottozero, altrettanto scarruffata ma meno filosofa”.
Cosa può mai c’entrare Napoli con Stoccolma? Come si può scegliere, volutamente, di essere così fuori luogo, facendo ricorso al solito becero luogo comune di Napoli fogna d’Italia, un altro po’ anche del mondo? Quale punto di contatto c’è tra Napoli (dove al massimo può cadere qualche fiocco in casi proprio eccezionali) e un articolo sul record di neve in Svezia?
E’ mai possibile che uno dei quotidiani più importanti e letti d’Italia si prenda il lusso di percorrere la strada dello Sputtanapoli nella peggiore delle sue versioni?
In Svezia, ma non solo in Svezia, ci danno lezioni di vita tutti i giorni: stop ai pregiudizi e alle barriere ideologiche, spazio ai messaggi sociali, all’uguaglianza, alla parità.
E in Italia? Qui la lezione non si impara mai.
In ogni caso, a Napoli il problema della neve non si potrebbe mai porre. Qui c’è il sole. Con quello si scioglie tutto velocemente. Compresi questi pregiudizi che sono l’unica arma rimasta a chi vuole infangare Napoli.