Sanremo, la Balivo contro la Leotta: “Non puoi parlare di privacy con quella gonna”


Prima polemica al Festival di Sanremo, stavolta tutta al femminile. A scatenare i veleni all’Ariston è stata Caterina Balivo, presentatrice Rai di Detto Fatto, che questa mattina ha cinguettato su Twitter una frase davvero molto ambigua e pretestuosa (scusandosi successivamente). La Balivo si è scagliata contro Diletta Leotta, giornalista di Sky Sport.

Dal palco dell’Ariston ieri sera la Leotta aveva lanciato un messaggio contro il cyberbullismo. Messaggio già di per sè coraggioso ma che diventa ancora più audace visto che la bella Diletta è reduce – ahilei – da uno scandalo hot: “Ho subito in prima persona una violazione della privacy, è stata tosta, un colpo molto violento ma ho reagito denunciando. Queste cose accadono a ragazzi e ragazze più giovani, per questo voglio incoraggiarvi: fate come me, denunciate”.

Niente da dire: lo spot della Leotta è corretto, condivisibile e assolutamente prezioso in un’epoca di totale assenza di filtri e intimità. La sua colpa? Essere bellissima e scollacciata. Un peccato originale che la collega televisiva Caterina Balivo non le ha perdonato. Così la conduttrice di Detto Fatto, ha twittato un pesante e inutile sfogo: “Non puoi parlare di violazione della privacy con quel vestito e con la mano che cerca di allargare lo spacco della gonna”.

L’allusione è chiarissima: se hai le gambe bene in vista non puoi lamentarti, se hai lo scollo profondo devi tacere, se il vestito è corto al massimo puoi discutere di gossip.

E tornano alla memoria quegli stupratori che giustificano le violenze sessuali perché la vittima indossa una minigonna. Secoli di emancipazione femminile cancellati in un tweet, 23 parole urlate troppo frettolosamente su un social network per sconfessare l’antico detto “l’abito non fa il monaco”. Ma soprattutto per confermare un triste cliché: non c’è solidarietà femminile, non esiste comprensione tra le donne, sono proprio le signore a infangare per prime la categoria.

Perché Caterina Balivo ha offeso, più o meno consapevolmente, tutte le donne: quelle che si riconoscono nel messaggio lanciato dalla Leotta e che hanno vissuto o vivono lo stesso dramma. Quelle che aspirano alla bellezza della presentatrice Sky o al suo lavoro di giornalista sportiva in un mondo di uomini. E pure quelle che ogni giorno guardano il suo programma su Rai Due.

Ed è inutile, poi, piangere sul latte versato di Tiziana Cantone se siamo noi donne le prime a sparare sulla Croce Rossa.


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