Il 40% dei soldi spesi al Sud attivano una produzione del Nord


Attraverso uno studio la Srm, Società di studi e ricerche sul Mezzogiorno, ha riscontrato come 40 Euro dei 100 spesi al Meridione vadano al Nord per attivare una produzione, mentre, viceversa, meno del 5% del denaro speso al Nord vada al Sud.

Non si tratta di opinioni personali o di conti fatti a mo’ di scolaretto, bensì di dati scientifici che dimostrano come il Sud sia tutt’altro che la palla al piede del Settentrione. Nel medesimo studio è affermato che nel Mezzogiorno esistono filiere che sono in grado di essere molto competitive sul piano internazionale, con investimenti anche superiori alla media nazionale: la produzione meridionale non solo partecipa in modo consistente all’economia del Paese, ma se fosse incentivata maggiormente potrebbe produrre benefici in tutta Italia e non esclusivamente al di sotto del Garigliano, al contrario di quanto avviene oltre questo confine ideale.

Il Sud sprecone, ozioso, che si fa mantenere ne esce perciò quale zona d’Italia che aiuta i ricchi a diventare più ricchi, i ricchi che lavorano per incrementare la propria ricchezza millantando e rinfacciando “attività umanitarie” nei confronti di chi, se non fosse ostacolato, potrebbe certamente vivere meglio. Noi, questo, lo sapevamo già da tempo.


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