Supercoppa Italiana, ancora maledizione per la Juve. Persa la terza finale in 8 mesi


La terza in appena 8 mesi. Prosegue la maledizione delle finali perse per la Juventus che esce battuta nel primo incontro ufficiale della nuova stagione contro la Lazio di Simone Inzaghi. Il tecnico laziale coglie il primo trofeo della sua carriera di allenatore.

La Supercoppa Italiana sfugge ad Allegri per la seconda volta consecutiva dopo la sconfitta del 23 dicembre scorso quando il giustiziere si chiamava Vincenzo Montella e il Milan pareggiava il conto delle vittorie totali del trofeo toccando quota 7 proprio come i bianconeri che stasera vedono fallire la possibilità di sorpasso.

In mezzo l’amarezza di Cardiff in Champions, la vittoria in Coppa Italia e l’addio velenoso di Bonucci che dissemina più di un dubbio sulla tenuta difensiva dei bianconeri. Conferme in tal senso si fanno strada con una fase difensiva da registrare in un primo tempo da incubo. Voragini nella retroguardia che aprono autostrade a tre corsie per i velocisti biancocelesti. Vanno aggiunti inconsueti disimpegni sbagliati che consegnano in panchina un Allegri nervosissimo. Prima frazione dominata in lungo e in largo dagli uomini di Inzaghi che vanno a riposo con un meritatissimo vantaggio siglato su rigore da Immobile.

Ripresa che comincia così come si era concluso il primo tempo. Lazio compatta e arrembante, pressing altissimo e furore agonistico. Tutto quello che manca ai bianconeri. E Immobile si fa apprezzare ancora da Ventura che lo osserva in tribuna siglando la doppietta personale. Prima ora di gioco imbarazzante per la Juventus, lontana parente della corazzata che si era fatta ammirare appena 3 mesi fa.

Reazione tenue per il fantasma Higuain e soci. Gli attacchi sono orchestrati più con la forza della disperazione che con una organizzazione di gioco apparsa involuta rispetto al recente passato. Dybala la riapre all’ 85′ con una pennellata su punizione che apre le danze alla rimonta. Il rigore al 90′ realizzato ancora dall’argentino riporta la Lazio sulla terra. Finale pirotecnico con il giovanissimo Murgia che realizza in pieno recupero il gol che regala alla Lazio la quarta Supercoppa della storia.

Le due reti juventine su calci piazzati non cancellano le debolezze difensive mostrate questa sera. Una sconfitta che rafforza il dibattito che si è aperto dopo la cessione di Bonucci. Difesa non più impermeabile oppure feeling tra gli interpreti ancora in fase di gestazione?

 


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