Massimo Mauro vinse lo scudetto sia nel 1986 giocando con Platini nella Juventus, sia nel 1990 con il Napoli di Maradona. Chi meglio di lui potrebbe valutare il testa a testa di quest’anno fra le due squadre e la partita di domenica, che ha visto gli azzurri trionfare a Torino?
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport il campione si è detto, innanzitutto, molto deluso dalle prestazioni in campo dei giocatori, specialmente da quelle dei bianconeri: “Se domenica in campo ci fossero stati Platini e Maradona, lo spettacolo sarebbe stato molto diverso: avrebbero preso per mano Juve e Napoli, infiammando la partita con colpi di alta classe. E invece è andata in scena una misera rappresentazione, soprattutto per colpa dei bianconeri”
“Aspettare gli avversari – continua parlando della Juve – è stato mortificante per le potenzialità della squadra. Ma sposterei le critiche ai giocatori: in campo vanno loro e i grandi campioni si devono prendere le responsabilità, inventare qualcosa. Allegri non è la prima volta che gioca così, ma gente come Dybala, Higuain e Douglas Costa deve fare di più. Lasciare una traccia. E invece sono stati impalpabili. E deve riflettere pure la società”
Quando il giornalista gli chiede un confronto fra Platini e Maradona e Dybala ed Insigne, Mauro reagisce quasi offeso: “Non facciamo paragoni simili, sono una bestemmia. Parlare di Dybala come del nuovo Messi è stato un grave errore. E’ un ottimo giocatore, non un fuoriclasse. E il discorso vale pure per Insigne. Ma certo, loro con Higuain o Mertens, devono osare di più”
Infine il campione ha raccontato le differenze tra il vincere uno scudetto a Torino e farlo a Napoli: “Sono città diverse per storia e cultura. Alla Juve la festa scudetto la organizzammo noi giocatori, a Napoli dopo 15 giorni per andare a Forcella dovevi camminare sopra le macchine perché tutto era ancora paralizzato.”