La favola di Marcello Fonte: dalle baracche del Sud Italia alla conquista di Cannes


Si è conclusa la 71° edizione del Festival di Cannes, un festival che si chiude con una grande vittoria per l’Italia ma principalmente per il Sudd. Un Sud Italia rappresentato da Marcello Fonte, attore protagonista di Dogman, il film di Matteo Garrone. Marcello Fonte è stato definito un attore “per caso” che ha conquistato pubblico giuria e critica, con la sua semplicità e la tenera e umanissima interpretazione, vincendo la Palma 2018 come migliore attore. All’Huffington Post ha raccontato:Sognavo in silenzio l’arte da un cantina occupata e mi imbucavo sui set per mangiare il cestino. Ero un intruso”.

“Quando abitavo in una baracca e sentivo la pioggia cadere sopra le lamiere, mi sembrava di sentire gli applausi. Adesso quegli applausi sono veri, siete voi. E io sento il calore di una famiglia. Mi sento a casa, la mia famiglia è il cinema”. Con queste commoventi parole ha esordito Fonte sul palco, ricordando come prima di arrivare al cinema abbia vissuto in tuguri e fatto mille lavori.

A Vanity Fair, Garrone ha raccontato l’incontro curioso con Fonte: È il custode del centro sociale romano Nuovo Cinema Palazzo. Un giorno, durante le prove di uno spettacolo con ex detenuti, uno di questi è morto all’improvviso. Marcello sapeva la parte a memoria e lo ha sostituito. Quando il mio responsabile casting è andato a vedere lo spettacolo per scegliere un po’ di attori da provinare, lo ha trovato lì. È strepitoso”.

Cresciuto davvero tra le lamiere di una discarica in Calabria, è stato evidentemente capace di sognare, in grande. E di diventare artefice del suo stesso destino. A consegnargli il premio Roberto Benigni che, ironia della sorte, tredici anni fa aveva rifiutato il ruolo per il quale lui stava salendo su quel palco. 

TRAMA DOGMAN:
Ispirato liberamente a un fatto di cronaca nera accaduto trent’anni fa, Dogman è il nuovo film di Matteo Garrone che racconta la storia cupa e violenta di Marcello (Marcello Fonte). La sua esistenza scorre sempre uguale e indifferente tra le pieghe di in una periferia sospesa tra la grande metropoli e la natura incontaminata. Persona mite e tranquilla, Marcello gestisce un salone di toelettatura per cani. Durante le sue giornate deve destreggiarsi tra il lavoro, la figlia adorata, Sofia, e l’ambiguo rapporto di sudditanza con Simoncino (Edoardo Pesce), un ex pugile da poco uscito di prigione e temuto da tutto il quartiere per i suoi atteggiamenti al limite della follia. Continuamente vittima di bullismo e soprusi, ormai stremato da una vita di umiliazioni, Marcello decide di seguire le orme di Simoncino e di diventare il suo aiutante in una serie di rapine che sconvolgono la cittadina in cui vivono. Ormai in balia del carisma di Simoncino e legato dalla lealtà nei suoi confronti in quanto amico di vecchia data, Marcello finisce col tradire non solo la sua stessa moralità, ma anche i suoi compaesani. Il peso delle proprie azioni diventa sempre più insostenibile, tanto che arriverà ad autoaccusarsi, finendo per un anno in carcere, lontano dalla figlia di cui doveva prendersi cura. Dopo aver perso tutto e tutti, arriva finalmente per Marcello la presa di coscienza, insieme a un’irrefrenabile sete di vendetta…


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