Effetto Gomorra. 40 ragazzi di Bolzano annullano la gita a Chiaiano


Ci siamo interrogati spesso sull’effettivo o presunto condizionamento messo in atto dalla Tv sull’opinione pubblica. Una fiction, può veramente arrivare a ledere l’immagine di una città?

Domande di natura sociologica a cui risulta difficile dare risposta. Eppure numerosi sono stati i sociologi che hanno affrontato l’argomento della stigmatizzazione a danno di soggetti o di intere culture. Concetto più volte sperimentato dal popolo napoletano sulla propria pelle. A volte però le risposte vanno cercate nei fatti, più che nella teoria. E un fatto in tal senso è accaduto.

Quaranta ragazzi di una scuola di Bolzano avevano prenotato una settimana di soggiorno scolastico da trascorrere sul fondo confiscato alla camorra a Chiaiano, ora presidio di Libera. Il 19 Maggio sarebbero dovuti arrivare a Napoli, ma qualcosa è andato storto.

Ricordiamo che il terreno che ospita il presidio di Libera, fu confiscato al potente clan Polverino e successivamente affidato all’associazione Resistenza anticamorra di Scampia che da anni organizza gite e visite guidate.

Tutto pronto per la partenza, dicevamo, ma ieri mattina la visita è stata annullata perché alcuni genitori, dopo aver visto la prima puntata della fiction Gomorra, andata in onda martedì sera su Sky, hanno ritenuto inopportuno e pericoloso il soggiorno dei ragazzi a Napoli : «Hanno chiesto addirittura se ai ragazzi fosse assicurata una scorta», spiega uno degli organizzatori. Perfino la tuffatrice italiana e altoatesina, Tania Cagnotto, si espressa sulla questione affermando che «Io viaggio molto e di posti molto più pericolosi di Napoli ne ho visti parecchi. E sono pronta a venire a Scampia per combattere questo pregiudizio».

Un fatto triste. Potremmo dire, che apre numerose riflessioni sulla rappresentazione della nostra città all’estero come in Italia, troppo spesso plasmata su una serie di stereotipi e pregiudizi costruiti ad hoc. Noi non vogliamo arrogarci il diritto di dire che questa fiction, basata per lo più su una realtà esistente, possa essere deleteria per Napoli e per i napoletani, certamente però ci interroghiamo sulla forza e sul potere mediatico troppo spesso utilizzato con superficialità e leggerezza.


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