Omicidio boss D’Andò, 7 arresti: venne ucciso e sciolto nell’acido


La lupara bianca è un’espressione utilizzata per indicare un omicidio commesso da associazioni mafiose ai danni di una vittima, di cui l’occultamento di cadavere è stato perpetrato in maniera talmente perfetta che il corpo della vittima non è stato più trovato.

Di casi, soprattutto nella nostra regione, di uccisioni di questo genere ce ne sono tantissimi. E solo in rarissimi casi si è scoperta la verità. E quasi sempre ottenuta grazie alla confessione dei boss pentiti.

Ed è questa la fine che è toccata anche ad Antonio D’Andò, un affiliato legato al boss Carmine Amato, che come riporta il Mattino, non vedeva di buon occhio l’ascesa al potere di Mariano Riccio, genero di Cesare Pagano, capo dell’altro componente degli scissionisti. Di D’Andò si sono perse le tracce nel 2011, e solo grazie alle testimonianze di alcuni collaboratori di giustizia si sono potuti avere alcuni dettagli sulla morte e si sono potute notificare misure cautelari per sette persone. Da quanto si è scoperto, D’Andò venne brutalmente ucciso da un componente della famiglia Pagano e poi sciolto nell’acido.


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