Sanremo 2019. Bocciati D’Angelo e Cori: il testo napoletano non è piaciuto


L’esibizione dell’inedito duetto Nino D’Angelo e Livio Cori, non è stata apprezzata dalla grande maggioranza del pubblico. La coppia musicale ha presentato alla 69° edizione del Festival di Sanremo 2019, una canzona intitolata “Un’altra luce”, resa vocalmente con un mix tra italiano e napoletano. Le parti dialettali del testo sono state affidate in gran parte allo storico caschetto biondo napoletano. D’altronde la presentazione di una canzone in dialetto è tutt’altro che novità, soprattutto per Nino D’Angelo. Come dimenticare “‘A storia ‘e nisciuno” , presentata nel 2003, che raccontava la storia di un camorrista e del suo pentimento per aver scelto quella vita che lo ha ripagato solo con dolore e sofferenza.

Eppure quest’anno, “Un’altra luce” non sembra essere piaciuta per niente. E sono gli stessi telespettatori a dirlo, con commenti e pareri rilasciati sulle diverse piattaforme social. Innanzitutto il testo della canzone per molti è incomprensibile, troppo veloce e troppo “napoletano”, con una resa vocale cacofonica. Addirittura anche alcuni napoletani hanno esternato sui social di aver avuto difficoltà a capire il testo, nonostante conoscessero il dialetto.

Di certo, la profondità del testo non si discute, dato che si presenta come una chiacchierata generazionale tra due uomini di diversa età e di diverse esperienze che si raccontano in maniera affettuosa e profonda. Eppure anche il testo, non è piaciuto al pubblico, che lo ha trovato fuori moda e lontano dal gusto moderno.

I due cantanti al termine della prima serata sono finiti nella “zona rossa”, a rischio eliminazione, che probabilmente conferma quelle che sono state le sensazioni negative del pubblico.

https://www.youtube.com/watch?v=6TTunF7J0e0


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