Scuola del Vomero appare in Gomorra: le mamme in protesta


Napoli – La quarta stagione della serie evento “Gomorra”, basata sulle opere di Roberto Saviano, continua a far discutere. Dopo l’ordine dei medici che ha attaccato il modo in cui è stato trattato il tema dei trapianti, la polemica si sposta sulla scuola. La stagione è caratterizzata da una dicotomia costante fra gli episodi: nel primo trasmesso si punta l’attenzione sulla violenza a Napoli, nel secondo si mostra come il protagonista, Gennaro Savastano, cerchi di “pulire” il suo patrimonio trasformandosi da boss a imprenditore, finendo poi sempre per utilizzare il crimine per risolvere i problemi.

In questo percorso di cambiamento, grande importanza viene data al figlio di Genny, Pietro, e su come il padre cerchi di non far ricadere sul bambino il peso del suo nome e della sua famiglia. Nel secondo episodio, in particolare, in occasione del compleanno di Pietro, i genitori vorrebbero organizzare una festa a casa con tutti i compagni di classe, ma nessuno vuole mandare i figli ad una festa a casa di un boss.

E’ qui che Genny ritorna ai metodi camorristici e fa irruzione nella scuola, accompagnato da clown ed animatori. Nonostante le proteste delle insegnanti e le regole dell’istituto costringe tutti a festeggiare in classe con il figlio. Il bellissimo istituto dove avviene tutto questo è facilmente riconoscibile nel corso dell’episodio: si tratta della scuola Sacro Cuore, in corso Europa, al Vomero.

L’istituto è uno dei più famosi a Napoli ed offre un percorso scolastico che va dal nido alle superiori. Attivo soprattutto nelle politiche sociali ed inclusive, è noto per il contributo dato alle periferie e per il modo in cui cerca di integrare bambini e famiglie di svariate estrazioni sociali.

Eppure, molti genitori dell’istituto stanno protestando per la scelta di far apparire la scuola nella fiction. Per molte mamme, quanto avvenuto nella serie è quasi un’onta sul buon nome della scuola e manda un messaggio sbagliato sulle regole dell’istituto e sulle persone che lì hanno iscritto i figli.

Il consigliere delegato Roberto Zecca, della Fondazione Romano Guardini che segue l’istituto, ha risposto a tali polemiche sul Corriere del Mezzogiorno: “Bisogna saper scindere la fiction dalla realtà. La produzione di Gomorra prima di scegliere la nostra scuola ha visionato altri istituti. Poi ha preferito il Sacro Cuore per la qualità che propone da tanti anni un ambiente educativo nel quale si cresce per imparare a vivere. Tra l’altro, – aggiunge – nello staff della produzione siamo stati felici di aver ritrovato una nostra ex allieva, è anche grazie a lei se Gomorra ha scelto come location il Sacro Cuore. Per l’ospitalità oltretutto abbiamo percepito un contributo minimo”.

Non è la prima volta che gli spettatori non distinguono fra realtà e fiction, soprattutto per quanto riguarda “Gomorra”. Indimenticabile, purtroppo, fu il caso dell’attore attaccato e minacciato sui social perché nella serie aveva sparato ad una bambina.


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