Scorie e fanghi dal Nord a Pianura


Una marea di veleni intossica non solo l’area nord, ma anche il cuore della città. A Pianura, uno degli scersatoi più grandi d’Italia, sono arrivate dalle industrie del Nord almeno 57 mila tonnellate di fanghi, morchie di verniciature, resine, terre di fonderia, cosmetici scaduti, e perfino scorie e ceneri di alluminio (una tonnellata e mezzo delle fonderie Riva di Parabbiago. E poi 5 milioni di tonnellate di rifiuti speciali di cui, nel registro di ingresso della Di.Fra.Bi, non risulta la provenienza.

E ancora, lo scriveva già nel luglio del 1993 l’allora presidente della commissione provinciale ambiente, Casimori Monti, in una relazione acquisita dalla magistratura, nello sversatorio sono finite 1000 tonnellate di rifiuti provenienti dall’Acna di Cengio. In realtà Monti riporta una nota dell’allora assessore all’ambiente della Provincia, Raffaele Perrone Capano che al ministero dell’Ambiente comunicava l’avvenuto sversamento attestando la conguità dei rifiuti rispetto alle autorizzazioni concesse all’impianto. Una congruità risultante dalle analisi allegate alle bolle di accompagnamento: in pratica ad affermarla era il controllato.


Fonte: Il Mattino


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