Fiammetta, il lungometraggio animato ambientato nella Napoli di Boccaccio


Nasce il progetto del lungometraggio d’animazione dal titolo “Fiammetta” prodotto dalla società napoletana “Uanema Entertainment”, una nuova compagine nata dalla fusione delle società “Digitalcomoedia” e “TILE”.

La storia inizia nel sabato santo del 1336, nella chiesa di San Lorenzo Maggiore a Napoli, dove Fiammetta, la giovane figlia illegittima del re di Napoli, incontra Boccaccio, il figlio di un mercante fiorentino, che vuole diventare un poeta. Alla corte degli angioini di Napoli, nasce così uno degli amori più celebrati dalla letteratura di tutti i tempi. Al termine di una straordinaria avventura in cui intrighi, incantesimi e avvelenamenti si intrecciano a gesta eroiche e creature mostruose, si perfezionerà non solo un meraviglioso esempio di amore cortese, ma anche la nascita di Giovanni Boccaccio, uno dei più grandi poeti dell’umanità, una delle “tre corone”, insieme a Dante e Petrarca, della letteratura italiana.

Questa è in breve la trama del lungometraggio d’animazione.

Grazie anche al contributo del MIBAC che si occupa lo sviluppo dei lungometraggi, si è potuto realizzare tale progetto, la cui sceneggiatura finale è ad oggi ancora in fase di stesura, insieme ad un breve trailer che verrà presentato ai prossimi appuntamenti internazionali.

Uanema Entertainment, infatti sarà presente al Festival di Annecy che si terrà a metà giugno, ma presidierà tutti i mercati internazionali, a partire dal MIPCOM di Cannes previsto per metà ottobre, per finire al Cartoon Movie di Bordeaux di marzo 2020.

“La storia ha sullo sfondo uno dei periodi più straordinari e più ricchi di cultura di tutto il quattordicesimo secolo italiano”  afferma Nicola Barile, regista del lungometraggio a IlMattino.

“Oltre al giovanissimo Boccaccio, infatti, era presente alla corte angioina anche il grande Giotto da Bondone, impegnato ad affrescare alcuni ambienti del Monastero di Santa Chiara. E questa è un’altra appassionante sfida che questo progetto intende affrontare. Gli affreschi di Giotto, infatti, sono andati perduti ben prima della nascita della fotografia e del cinema. Il nostro lungometraggio dovrà, quindi, riproporre una ricostruzione di quest’opera perduta”.


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