Pagani forse dedica una via a Marcello Torre. La figlia: “Una strumentalizzazione”


Come abbiamo scritto, proprio un mese fa è stata dedicata la piazza antistante al tribunale di Napoli alla vittima innocente di camorra. Anche l’amministrazione di Pagani vuole fornire il suo contributo. Questa volta non è una piazza ma una via. Essa è voluta dall’ex sindaco Alberico Gambino e più in generale dall’amministrazione capeggiata  dal sindaco facente funzione, Anna Rosa Sessa. Trattasi del luogo dove fu ucciso Marcello Torre, il secondo tratto di via Perone (Piedone) pendice del Monte Albino, una via secolare della città. Ci preme ricordarvi che il nome di Marcello Torre è attribuito allo stadio della paganese.

Via Perone, la via da sostituire con via Marcello Torre.

Non è verginella l’idea di dedicargli un luogo. Nel lontano 2011 il sindaco facente funzione, Salvatore Bottone, voleva sostituire il nome della piazza del SS. Corpo di Cristo. Tuttavia ciò non ebbe luogo perché non trovò alcun riscontro positivo da parte della famiglia Torre. Annamaria, figlia di Marcello Torre, non chiese di dedicare a suo padre una piazza o lapide che, tra l’altro, era intenzione dell’amministrazione porre sulla facciata del Municipio.

Il suo obiettivo era ed è di seguire gli ideali del padre quindi propose un’altra iniziativa all’amministrazione, cioè di far partecipare il comune di Pagani all’organizzazione “Avviso pubblico”. Esso è costituito da una rete di enti locali il cui fine è promuovere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile. L’amministrazione accettò.  Attualmente sul sito dell’organizzazione il comune di Pagani è depennato.

Ieri come oggi, in questo déjà vu Annamaria Torre si è opposta nuovamente all’intenzione dell’amministrazione:

“Ancora una volta, con amarezza e sofferenza, ho dovuto constatare che il nome di mio padre viene strumentalmente utilizzato da qualcuno, non so bene perché ma di certo in contesti e circostanze che con il sacrificio di mio padre non hanno nulla a che vedere. Non mi interessa entrare nel merito di questioni che riguardano l’amministrazione comunale di Pagani. Ciò che mi interessa e per cui mi batterò è che della memoria di Marcello Torre, così come di quelle di tutte le vittime innocenti delle mafie, non si faccia un uso strumentale. Ecco perché trovo inconcepibile richiamare il sogno che mio padre nutriva nei confronti della sua città, e per il quale ha dato la vita, per difendere scelte politiche e amministrative che nulla hanno a che vedere con quella storia… Credo che alcuni limiti non vadano superati. Sento di doverlo alla mia famiglia e soprattutto a papà. Sento di doverlo a quel sogno di una città che aspetta ancora di diventare civile e libera ”.

Il sindaco facente funzione, Anna Rosa Sessa, durante una conferenza stampa del 3 gennaio ha così espresso la sua idea in merito a Marcello Torre:

“Il rispetto che nutriamo verso queste persone che hanno emulato la loro vita per questa città è talmente alto che, anche quando, dopo essere stati invitati alla cerimonia del sindaco di Napoli, il giorno dopo siamo stati chiamati perché non dovevamo andare in quanto non graditi alla famiglia perché c’era uno scontro in atto, per noi non c’era nessuno scontro. Io e il consigliere, Massimo d’Onofrio, in rappresentanza di tutta l’amministrazione con il gonfalone del comune di Pagani, abbiamo presenziato alla cerimonia d’intitolazione del piazzale del tribunale di Napoli alla memoria di Marcello Torre perché siamo fermamente convinti che un sindaco, come Marcello Torre, che ha sacrificato la sua vita per la città di Pagani debba essere onorato tutti i giorni nella nostra azione quotidiana. Il nostro consiglio comunale ha approvato all’unanimità, con l’astensione di un solo consigliere comunale, quello del Movimento Cinque Stelle, l’ intitolazione di una strada a Marcello Torre e, nella prima giunta dell’anno di martedì, l’esecutivo procederà di ratificare la volontà del consiglio comunale … ” .

L’unico consigliere, Santino Desiderio, astenutosi per l’intitolazione della strada a Marcello Torre, ci ha rilasciato una sua riflessione del perché si sia astenuto:

“Mi sono astenuto perché la famiglia Torre ha affermato, in un comunicato stampa, di non volere alcuna intitolazione. Ritengo opportuno fare atti concreti per la città che intitolare strade”.

Una via dunque non condivisa dalla figlia di Torre né dal consigliere del M5S. Inoltre simili provvedimenti mettono anche a rischio l’esistenza di nomi storici della toponomastica di città. Forse, Marcello Torre avrebbe gradito “semplicemente” che non ci dimenticassimo dei suoi ideali.


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