Testata nazionale umilia l’Università della Calabria: non è al Nord, “non è blasonata”

Foto: Università della Calabria, pagina Facebook


Il direttore del Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università della Calabria, Gianluigi Greco, attacca una testata giornalistica nazionale che allude a molti luoghi comuni del Sud. Egli difende il proprio Ateneo, di cui viene fatta una descrizione che nella sostanza lo relega a un ruolo di subalternità, una seconda scelta che non tiene conto delle eccellenze nonostante le innumerevoli difficoltà che immancabilmente esistono quando si opera nella regione più povera d’Italia. Povera perché punto estremo dello stivale, lontana dal produttivo Nord e quindi non strategica.

“Il tempo di far sbollire l’arrabbiatura – scrive sulla pagina del Dipartimento –  del momento e analizzare dalle più svariate angolazioni un articolo di una testata nazionale, che – riferendosi alle immatricolazioni per l’anno accademico 2020/2021 – arriva a sentenziare che il trend di quest’anno è quello della scelta dell’Ateneo sotto casa: invece di partire verso sedi più blasonate – di solito al centro Nord – molti studenti potrebbero decidere di restare vicino a casa […] Per esempio l’Università della Calabria ha fatto registrare un trend positivo nelle immatricolazioni anticipate” .

“Si tratta di un articolo che allude a luoghi comuni. In barba a tutte le classifiche tra gli Atenei che vedono l’Università della Calabria distinguersi tra le eccellenze nazionali e internazionali. E tuttavia sono quei luoghi comuni che fanno male; messi lì, nero su bianco, con leggerezza: uno schiaffo a tutti noi che operiamo e ci impegniamo quotidianamente per rendere, giorno dopo giorno, l’Università della Calabria una sede sempre più prestigiosa e “blasonata”. Ma c’è purtroppo qualcosa di ancora più sinistro, che fa ancora più male di quello schiaffo.
Volo con la mente a richiamare l’espressione “chilometro zero”, un mantra cui ci hanno abituato gli chef dei ristoranti “blasonati”, che richiama all’importanza di saper valorizzare il territorio. E mi chiedo: perché il nostro Ateneo è “sotto casa” e non è invece a “chilometro zero?”

Sarebbe stato possibile fornire la medesima informazione (trend positivo nelle immatricolazioni anticipate) rallegrandosi che tante studentesse e tanti studenti calabresi hanno scelto di investire il proprio futuro nella propria terra? E gli altri Atenei (quelli di solito al centro Nord) sono anch’essi “sotto casa”?”, spiega il direttore Gianluigi Greco.

“Anni addietro, da studente prima e da docente poi, ho scelto questo Ateneo “sotto casa”. Tante colleghe e tanti colleghi – non solo calabresi – tra il personale tecnico-amministrativo e tra i docenti hanno operato la mia stessa scelta. Siamo orgogliosi che questa sia oggi la nostra casa. Siamo contenti che qualcuno ce lo abbia ricordato”, conclude Greco fiero delle sue origini, del Sud e del suo ateneo.


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