I calciatori prendono il Covid a cena: “Un positivo in campo non crea contagio massivo”


I contagi avvengono in famiglia, a cena con gli amici, fuori. I casi di coronavirus riscontrati nel mondo dello sport sembrano suggerire che gli atleti vengono a contatto con il Covid non durante le gare o gli allenamenti, quando l’osservanza dei protocolli permette di prevenire la diffusione della malattia. Quello che è accaduto ai calciatori del Genoa, così come a Cristiano Ronaldo, Valentino Rossi o Federica Pellegrini è emblematico.

Gli atleti, in special modo quelli che grazie ai loro guadagni possono permettersi uno stile di vita parecchio agiato, sono abituati a frequentare determinati posti, a spostarsi parecchio, entrando anche in contatto con fan e tifosi. Sono proprio queste le occasioni in cui è più probabile per essi ammalarsi, soprattutto se i contatti avvengono nelle ore immediatamente successive allo sforzo fisico. A sostenerlo è Carlo Tranquilli, medico sportivo ed ex direttore sanitario dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del Coni, intervistato da Il Giornale: “Non parlerei di scarsa attenzione, ma sicuramente di mancata abitudine a gestire i contatti esterni in maniera sicura. Familiari, amici e colleghi possono essere tutti una fonte di pericolo, portano a una promiscuità rischiosa che rende inutili i protocolli adottati per ridurre al massimo il rischio durante le prestazioni sportive.

Carlo Tranquilli aggiunge, in merito alla positività di Valentino Rossi: “Anche il venerdì precedente c’era stata un’altra cena e in quell’occasione uno dei presenti poi non si è sentito tanto bene”. L’andirivieni dal Portogallo, con tanto di cene insieme ai compagni, potrebbe invece essere stato la causa del contagio di Cristiano Ronaldo. Secondo il medico: Lo abbiamo visto nel calcio con Genoa-Napoli, un positivo in campo non crea un contagio massivo. Rimangono preminenti i contatti prima e soprattutto dopo la prestazione, quando si registra un calo delle difese immunitarie dovuto allo sforzo esaustivo, un gap che può protrarsi per qualche ora o una giornata al massimo. Gli atleti hanno un sistema immunitario più forte rispetto alla media. Ma dopo una gara devono riposare, stare attenti in ogni situazione, evitando perfino le cene se possibile.


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