Calci alla statua di Jago, i ragazzi chiedono scusa: “Volevamo solo divertirci”


L’installazione artistica di Jago a Piazza del Plebiscito è stata recentemente vittima di un atto vandalico, il cui video ha fatto il giro del web e scatenato un’ondata di indignazione. Dopo la denuncia del gesto, però, è arrivato anche il pentimento di uno dei ragazzi che hanno preso a calci la statua di Jago.

Uno dei protagonisti dell’increscioso episodio ha infatti scritto al consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, che aveva postato il filmato sui social:

Ciao Francesco, sono uno dei ragazzi del video di piazza del Plebiscito, volevo solo dirti che non è stata una cosa fatta con intenzioni vandaliche. Volevamo solamente divertirci, ovviamente nel modo sbagliato, ma non ci abbiamo pensato prima. Chiediamo solo scusa, siamo umiliati per ciò che abbiamo fatto”.

Così, anche uno dei ragazzi del filmato si è reso conto che prendere a calci la statua di Jago situata in Piazza del Plebiscito non era un semplice atto di divertimento. L’opera ha un significato molto profondo, che si ricollega direttamente alla situazione critica che Napoli e tutto il mondo stanno vivendo ormai da tempo: quella della pandemia.

‘Lookdown‘, è questo il nome che l’artista ha voluto dare alla sua statua. La scultura richiamerebbe il periodo buio del primo lockdown e ritrae un neonato steso in posizione fetale, con una catena simbolo del cordone ombelicale ancorata al suolo. Un’opera che invita ai riflettere sui problemi della società e sull’impatto che la pandemia ha avuto sui bambini, il cui futuro resta ancora incerto.


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