Sanremo: dopo il veto sul pubblico, Amadeus e Fiorello pronti a lasciare il Festival


Dopo il veto messo dal ministro Dario Franceschini sul pubblico all’Ariston, il tradizionale Festival di Sanremo è diventato l’argomento del giorno. Le indiscrezioni raccolte all’interno della squadra del Festival di Sanremo sostengono che Amadeus e Fiorello starebbero valutando di lasciare il progetto dopo il veto sui figuranti al Teatro Ariston.

“Il Teatro Ariston di Sanremo è un teatro come tutti gli altri e quindi, come ha chiarito ieri il ministro Roberto Speranza, il pubblico, pagante, gratuito o di figuranti, potrà tornare solo quando le norme lo consentiranno per tutti i teatri e cinema. Speriamo il prima possibile” ha twittato il ministro Franceschini sulla “questione Sanremo”.

Amadeus e la sua squadra, che hanno sempre parlato della difficoltà per gli artisti di esibirsi davanti ad un teatro vuoto, avrebbero sottolineato come ieri il ministro della Salute Speranza, citato dallo stesso Franceschini nel suo tweet, non abbia parlato di figuranti, come ha fatto invece il ministro, le cui parole sono state interpretate come un attacco diretto al Festival.

Molti hanno notato, però, che altri programmi televisivi vanno in onda regolarmente con il pubblico in studio (la soluzione dei “figuranti” è stata utilizzata sia da XFactor che dai programmi Mediaset). Secondo Dagospia, però, ci sarebbero anche altre motivazioni ancora misteriose dietro l’ipotesi di lasciare il Festival da parte di Amadeus e Fiorello.

Intanto, il ministro della Salute Speranza ha inviato una lettera al coordinatore del Cts Agostino Miozzo dopo le richieste dei discografici sullo svolgimento del Festival di Sanremo: “Per quanto concerne gli spettacoli che si svolgono in sale teatrali restano vigenti le prescrizioni di cui all’articolo 1 comma 10 del decreto del presidente del Consiglio dei ministri 14 gennaio 2021, che consente lo svolgimento degli spettacoli in assenza di pubblico”.

Nel dibattito è intervenuto anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che, durante un intervento a Radio Capital, ha dichiarato: “Per serietà bisognerebbe aspettare qualche giorno prima di parlare di pubblico. Bisogna capire agli inizi di Marzo come sarà la situazione del Paese. Se cambierà la legislazione a fine febbraio sarà consentito anche a Sanremo avere qualche libertà in più, riaprendo poi anche i teatri. Se poi il paese si trovasse a Marzo con una nuova ondata di casi, sarebbe un ossimoro pensare a un Sanremo come tutti gli altri anni”.


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