Zaia come De Luca: “L’aumento dei contagi si lega in primis alle scuole aperte”


Il Presidente veneto, Luca Zaia, così come il Governatore campano, Vincenzo De Luca, si è posto contro la riapertura delle scuole, viste come uno dei maggiori veicoli del contagio.

Zaia come De Luca: “Rt in aumento anche a causa delle scuole”

Parlando del quadro epidemiologico italiano, Zaia, in diretta Facebook, ha dichiarato: “L’Italia si sta colorando di arancione. Noi, rispetto ai parametri ufficiali, ancora non siamo in zona arancione ma abbiamo un Rt che è salito perché le relazioni sociali e le buone temperature portano alla creazione di assembramenti. Non ultimo, anzi lo metterei per primo, l’aumento dell’indice si lega alla presenza delle scuole aperte”.

“Io penso che la correlazione con la scuola ci sia fino in fondo ma non perché lo dico io, è tutta la letteratura scientifica che lo dice. I ragazzi non hanno nessuna colpa. Se anche i miei coetanei si ritrovassero in un’aula tutte le mattine, chiusi lì 5 ore, dovremmo dire che quel contesto diventa importante per il coronavirus. I ragazzi poi hanno una particolarità: quella di avere cariche virali alte pur essendo asintomatici. Quindi c’è il rischio concreto che si sposti l’infezione da una famiglia all’altra”.

“Chiudere una scuola è una sconfitta. La scuola è come l’aria, è ossigeno, va vissuta in presenza. Ma non passi l’idea che chi chiude una scuola ha l’anello al naso e chi, invece, la tiene aperta rappresenta il mondo intellettuale. Non è così. Se si chiude è perché ci sono indicazioni di natura scientifica e sanitaria. Sulla scuola abbiamo l’obbligo dell’obiettività”.

“Chi le tiene aperte in parte le ha già chiuse. Le ordinanze dei colleghi sono di chiusura dei plessi scolastici. Noi abbiamo l’obbligo di mettere in sicurezza i ragazzi e le loro famiglie”. 

Il Presidente veneto, dunque, non esclude la possibilità di sospendere le attività in presenza per frenare il contagio, seguendo l’esempio della Regione Campania. Quest’ultima, già da oggi, ha provveduto alla chiusura degli istituti avviando nuovamente il regime di didattica a distanza.

Nonostante l’indignazione dei cosidetti ‘Non Dad’, da poco è giunta anche la sentenza del Tar che si è espresso a favore dell’ordinanza impugnata dalla Regione. Le scuole in Campania, dunque, resteranno chiuse almeno fino al 14 marzo.


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