Torre del Greco, Cittadella dello Sport: Che ne sarà con Cesaro agli arresti?


Ciro Borriello, sindaco di Torre del Greco, in un recente comunicato stampa, aveva fatto sapere che per la costruzione del progetto relativo alla Cittadella dello Sport, il comune stava superando gli ultimi ostacoli che si opponevano alla sua esistenza futura. Il primo cittadino parlava di una svolta storica per la città dei fiori e del corallo.

Ma la doccia fredda potrebbe arrivare dopo il recente arresto di Aniello Cesaro, affidatario del progetto durante l’ultima amministrazione presieduta proprio dall’attuale sindaco Borriello.

Su questo tema, a lanciare l’allarme è il deputato torrese in forza al Movimento Cinque Stelle, Luigi Gallo, che scrive una nota a riguardo:

Nessun passo in più del Sindaco Ciro Borriello sulla Cittadella dello sport di Torre del Greco ora che Aniello Cesaro è in carcere, vogliamo vedere subito tutte le carte delle 9 sedute della Commissione che durante il precedente mandato di Borriello affidò il progetto a Cesaro Costruzioni Generali. Cautela, credo sia opportuna anche per Ferservizi, realtà al servizio di Ferrovie dello Stato.

Le indagini preliminari nell’ordinanza di custodia cautelare mostrano “ancora una volta la fotografia di quel mortale intreccio tra camorra, politica ed imprenditoria.” Questi aspetti ci preoccupano moltissimo e quando li abbiamo agitati, durante la campagna elettorale per le amministrative, gli organi di informazione hanno preferito silenziare tutto assumendosi le proprie responsabilità. I cittadini di Torre del Greco hanno già pagato un prezzo altissimo per la propria imprenditoria malata con la vicenda Deiulemar e su questo terreno bisogna procedere con i piedi di piombo.

Il fratello Aniello del parlamentare di Forza Italia Luigi Cesaro, quest’ultimo presidente del Gruppo Cesaro, gruppo impegnato nella realizzazione e nella gestione di impianti sportivi tra cui anche il Centro Sportivo Avellino è ora agli arresti. L’ordinanza, eseguita dai carabinieri del reparto operativo del Comando provinciale di Caserta, configura i reati di concorso esterno in associazione per delinquere di stampo mafioso, concorso inturbata libertà degli incanti e illecita concorrenza con violenza e minaccia aggravati dall’aver agevolato il clan dei Casalesi, fazione Bidognetti.

L’attività investigativa avrebbe rilevato – secondo la Procura – la volontà da parte del clan di agevolare l’impresa “Cesaro Costruzioni Generali” proprio per la costruzione di un Centro Sportivo a Lusciano.


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