Continuano le proteste dei mercatali: “Abbiamo perso la nostra vitalità. Vogliamo lavorare”


I mercatali, fermi da più di un anno a causa delle restrizioni, non riescono più a trattenere il loro dolore. La grande protesta di martedì 6 Aprile (quando hanno bloccato l’autostrada diretti a Roma) non sarà l’unica, infatti sono state già annunciate altre manifestazioni. Abbiamo incontrato uno di loro che ci ha raccontato quanto sia difficile andare avanti. “Dopo i bonus ottenuti durante la prima ondata, non abbiamo ricevuto più niente” – ha dichiarato. Già durante il primo lockdown, i sussidi ricevuti sono stati pochi, nemmeno in grado di garantire il minimo sostentamento. Le proteste risultano essere, quindi, l’unico mezzo effettivo per alzare una volta e per tutte la voce. La categoria sente di essere stata completamente dimenticata dal governo. “Devo portare avanti la famiglia ed in questo modo non riesco” – ci ha detto. L’allegato 23 al Dpcm del 2 Marzo 2021 concede il commercio itinerante in zona rossa unicamente fuori dalle aree mercatali. Una nota che è stata avvertita decisamente come discriminatoria.

Ho perso la mia vitalità, non ho niente.- Questo il suo grido di dolore. Dall’inizio della pandemia hanno registrato un calo dei guadagni di circa il 90%. La categoria, infatti, ha subito un colpo durissimo con le restrizioni. L’uomo ci fa notare anche che già prima della pandemia la situazione non era rosea. La globalizzazione e l’aumento dei nuovi brand low cost hanno sicuramente influito generando concorrenza ai mercati: “Il vivere in un enorme mercato globale non ci agevola per niente; si è persa l’idea che andando al mercato si risparmia. Da noi viene ormai solo chi ha il piacere di fare una passeggiata all’area aperta, ma non è più come una volta.“- queste le sue parole sofferte.

Ma la pandemia ha dato il colpo di grazia: la chiusura delle aree mercatali ha tolto anche la possibilità della passeggiata che portava le persone al mercato, mandando così sul lastrico numerosi ambulanti che contavano su quegli introiti per arrivare a fine mese.

Mercatali e proteste: cosa chiedono

Attendiamo una risposta dal governo entro martedì. Se non ci sarà, le proteste ed i disagi continueranno“. Giovedì, infatti, si è tenuto un tavolo d’incontro tra una delegazione e il Ministro dello Sviluppo Economico per sottoporre la situazione all’attenzione delle autorità. Dopo il grande blocco autostradale di giovedì avvenuto sulla Napoli-Roma; c’è stata una grande manifestazione a Piazza del Plebiscito. Poi, gli ambulanti del famoso mercatino di Antignano al Vomero hanno aperto il mercato tenendo vuoti i banchi di esposizione per protesta, come per dire “Noi esistiamo”. Le richieste avanzate al Ministero riguardano la modifica del sopracitato allegato 23 e, dunque, la riapertura immediata. Gli ambulanti chiedono, inoltre, sussidi che aiutino a reintegrare le gravi perdite subite.

Il Viceministro del Mise ha risposto che le loro richieste saranno sottoposte all’attenzione del Ministro della Salute. Il responso del Comitato Tecnico Scientifico, riunitosi questa mattina, arriverà per martedì. “Martedì stesso ci sarà probabilmente una grande carovana che bloccherà nuovamente l’autostrada. Sarà una grossissima manifestazione, molto più vasta delle precedenti“- ci ha detto il mercatale intervistato. “Vogliamo lavorare” è lo slogan che portano sugli striscioni, nudo e crudo. Una necessità che nasce da dentro, che il covid ha spezzato.


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