GiraService contro Unico Campania: “Lasciati soli a salvare 137 famiglie”


A distanza di qualche mese, stamattina alle ore 10 un altro presidio dei lavoratori della GiraService si è riunito in piazza Matteotti per protestare contro il consorzio Unico Campania. A capo della protesta ancora una volta il sindacalista Marco Sansone, rappresentate della USBUnione Sindacati di base“.

Le richieste dei lavoratori GiraService

Il motivo della protesta nasce dalla mancata vigilanza del consorzio Unico Campania sulla gestione delle gare d’appalto, le quali prevedono una clausola sociale: nel passaggio di cantiere, da GiraService a qualsiasi altra società, si sarebbero dovuti tenere presenti tutti i lavoratori della ex GiraService e garantire loro un impiego. Invece pare non sia stato così, infatti Sansone ci ha spiegato: “Il consorzio non ha vigilato né sulla gestione dei fondi quando c’era GiraService, portandoci quindi al fallimento, né sulla regolarità delle gare adesso.“.

La dichiarazione è stata confermata anche dal confronto con la Regione Campania in un incontro della settimana scorsa con i rappresentanti della GiraService, durante il quale la Regione ha ammesso il mancato controllo da parte del committente consorzio, chiedendo di rivedere le gare perché la legge prevede che qualora non si rispetti la clausola sociale, la pena sia l’annullamento della gara stessa. La richiesta della USB, a seguito di questi fatti, è la seguente: “Noi chiediamo la correzione di questa mancanza, perché la scelta ricaduta sulla SIR – aggiudicataria della distribuzione e della vendita dei titoli di viaggio – deve essere annullata per legge.“.

La questione più importante resta comunque quella morale: nei vari incontri degli ultimi mesi sembra che il consorzio si sia reso sempre molto disponibile ad andare incontro alle esigenze di quei 137 lavoratori che rischiano di perdere il posto, lavandosi però le mani rispetto alla gestione fallimentare della GiraService. Eppure la committente ha sempre una responsabilità sull’appalto, e aggiunge Sansone: “Abbiamo chiesto di darci la speranza di ampliare il numero della richiesta per la distribuzione e la vendita dei titoli di viaggio da parte delle unità che avrebbero dovuto fare il passaggio di cantiere.“.

Invece, risulta chiaro che il consorzio non abbia fatto alcun controllo né prima né dopo, mettendo la USB in condizioni di risolvere il futuro critico di questi lavoratori esclusivamente con la Regione Campania, la quale dovrà prendersi anche la responsabilità dei 50 lavoratori che si credevano già sistemati.


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