Da Nord a Sud, spari e follie post Italia-Spagna: una vittoria non può trasformarsi in tragedia


Da Nord a Sud, l’intera Italia ieri è stata travolta dai festeggiamenti per la vittoria contro la Spagna nella semifinale degli Europei. Un’esplosione di allegria in un periodo duro per il nostro paese, segnato ancora dalla paura dei contagi e soprattutto della variante delta che avanza. Eppure, un momento di gioia così straordinario è già stato rovinato da chi ancora non comprende la differenza tra “festeggiamenti” e “follie”.

Chiunque abiti a Napoli e provincia ha sicuramente avuto modo di sentire i motorini che sfrecciavano, le urla fino a notte fonda, insomma il caos post-vittoria che già non lasciava presagire nulla di buono. Ma come spesso capita, mentre i partenopei vengono additati come gli incivili per antonomasia, le immagini più forti non arrivano da Napoli, e nemmeno dalla Campania: provengono da Cuneo, una città del Piemonte.

Il video dei festeggiamenti in piazza Galimberti, diffuso sul canale Telegram “Welcome to Favelas”, mostra una serie di auto e moto che sfrecciano sul sagrato tra urla e clacson. Com’era prevedibile, la situazione è ben presto sfuggita di mano ai tifosi: stando a quanto riporta La Repubblica, una macchina si è scontrata frontalmente con un motorino su cui viaggiavano una ragazza di 14 anni e il fidanzato di 20.

La giovane è stata ricoverata in ospedale e, nonostante le sue condizioni non siano gravi, ha subito un trauma facciale a causa del violento impatto. Quel che è peggio, però, è che le conseguenze di questa bravata potevano essere ben più gravi. Lo stesso vale per quanto accaduto ad Avellino stanotte, intorno all’una.

In questo caso, durante i caroselli di auto per celebrare la nazionale in finale, qualcuno avrebbe esploso sei colpi di pistola contro un’auto su cui viaggiavano padre e figlio. Due proiettili li hanno raggiunti, e i due sono stati trasportati in ospedale. Anche in questo caso, i due feriti non sarebbero in pericolo di vita, ma i carabinieri stanno indagando per capire se gli spari siano stati un modo per festeggiare o parte di un vero e proprio agguato.

Insomma, l’Italia è arrivata in finale e il bilancio è già di tre feriti. E questo stando alle sole notizie che stanno girando sul web: nessuno può escludere che i festeggiamenti per gli Europei ne abbiano prodotti altri, e ne possano produrre ancora se la nazionale azzurra dovesse portarsi a casa la coppa.

A questo punto cosa dobbiamo sperare? Che gli azzurri vincano la finale per dare un ulteriore slancio al nostro paese, o che la perdano perché potrebbe scapparci il morto? Non sono già abbastanza gravi i problemi creati dalla variante Delta e dal contagio che potrebbe diffondersi con gli assembramenti? Assembramenti peraltro evitabili, ma assolutamente prevedibili quando si parla di calcio: basti pensare all’ultima vittoria del Napoli in Coppa Italia.

Una cosa è certa: mai come in questo periodo, non possiamo permettere che una vittoria si trasformi in tragedia. Se il calcio riesce a unire l’Italia, a far gioire insieme tifosi del Napoli e e della Juve per i tiri a giro di Insigne e Chiesa, non possiamo togliergli questo potere. Speriamo che gli azzurri portino a casa anche questa vittoria, e noi facciamo in modo di riempire il cuore dei tifosi, non le pagine di cronaca nera.


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